43 anni dal terremoto in Irpinia, domani il ricordo

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Domani l’Irpina si ferma, 43 anni dopo il terremoto del 23 novembre1980, per ricordare i quasi tre mila morti di quella tragedia. Cerimonie laiche e riti in suffragio sono previsti in quasi tutti i comuni della provincia di Avellino.

Nel capoluogo irpino il vescovo Monsignor Arturo Aiello, presiederà alle 10 la messa in Cattedrale. In Piazza del Popolo, il sindaco Gianluca Festa deporrà una corona per le oltre duecento persone morte nel centro storico di Avellino.

A Lioni, uno dei paesi del “cratere”, tra i più colpiti insieme a Conza della Campania e a Sant’Angelo dei Lombardi, il sindaco Yuri Gioino consegnerà al colonnello comandante del 21/o Reggimento Guastatori di Caserta, Andrea Cubeddu, la cittadinanza onoraria per gli aiuti e la solidarietà ricevuti nei giorni e mesi successivi al sisma.

Numerose anche le iniziative dedicate alla sicurezza antisismica. A Lioni i ricercatori dell’Istituto di geofisica e vulcanologia incontreranno gli studenti mentre ad Avellino il Centro studi edilizia reale, presieduto da Giulio De Angelis, dedica l’intera giornata di oggi alla vulnerabilità sismica e alle tecnologie di riqualificazione urbanistica. Alle tavole rotonde in programma partecipano geologi, ingegneri, architetti, geometri e periti agrari.

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