E’ Michelangelo Ciarcia l’amministratore unico dell’Alto Calore. L’elezione è arrivata nell’assemblea dei sindaci. L’assise ha rischiato di saltare quasi subito. I sindaci di Summonte e di Montella e lo stesso primo cittadino di Avellino che hanno chiesto il rinvio. Anzi Vincenzo Ciampi si spinge più in là parlando di “sfiducia all’attuale amministrazione verso la quale l’azienda si riserva di svolgere tutte le azioni necessarie a tutela del suo patrimonio e l’affidamento dell’ordinaria gestione come nelle previsioni statutarie. Fermo restando che il Comune di Avellino si riserva di effettuare le denunce del caso legate alle responsabilità dell’attuale gestione, di chi non ha vigilato sul suo operato e di chi ha eventualmente sostenuto deliberazioni che, sulla base delle eccezioni precedentemente avanzate avalleranno decisioni, all’interno di un’assemblea potenzialmente nulla o annullabile”.
Ma poi il sindaco della città capoluogo lascia l’assemblea per un impegno pregresso in comune. I sindaci votano e l’ipotesi rinvio sfuma. Si vota, e si approva, il piano di risanamento dell’ente. Ora la palla passa ai consigli comunali che dovranno approvare il documento per poi ritornare tra novanta giorni in corso Europa per dare il via libera all’aumento di capitale.
Passa anche l’elezione di Michelangelo Ciarcia ad amministratore unico. Vota contro la nomina il sindaco di Avellino che nel frattempo è tornato in assemblea. “Più che un amministratore unico sarò un commissario, spiega Ciarcia. Il patrimonio dell’Alto Calore non va disperso ed io sarò al fianco dei sindaci sull’approvazione del piano di risanamento”.