Ad Ariano e paesi limitrofi ecco servita, ad ora di pranzo, l’ennesima emergenza idrica. Senza nessun preavviso, dall’Ospedale fino a Grottaminarda, rubinetti a secco in migliaia di case e imprese: inizia così la dura denuncia di “Ariano in Movimento” che prosegue: “Sui social tutti a chiedersi il perché, fin quanto non viene diramato un comunicato dell’Alto Calore che annuncia una rottura della principale condotta adduttrice nell’agro di Melito, aggiungendo che i lavori potrebbero prolungarsi fino al giorno successivo.
Così all’improvviso, quasi fosse una maledizione dopo che alle 9 del mattino, in altre zone dell’arianese, ancora non veniva erogata l’acqua, chiusa la sera precedente.
Niente accade all’improvviso , tutto ha un’origine e una o più cause che ne determinano il divenire.
Nel caso specifico da anni le istituzioni sono a conoscenza dello stato di degrado della strada provinciale che collega il Comune di Ariano Irpino con quello di Melito. Chi è preposto a risolvere questo problema sa benissimo che il dissesto della strada determina, a sua volta, numerose pressioni sulla condotta idrica provocandone la rottura.
L’unica cosa che accade all’improvviso è ritrovarsi senza acqua e imprecare l’Alto Calore. Questa reazione istintiva fa il comodo di chi ha le principali responsabilità.
Tre anni fa è stato siglato un Protocollo d’Intesa tra i due comuni e la Provincia, finalizzato alla manutenzione ordinaria e straordinaria della strada Melito-Ariano. In tre anni sono stati spesi fiumi di denaro pubblico in opere idrauliche fatte male, durate il tempo di un acquazzone.
Quindi le responsabilità in questa emergenza acqua ci sono e vanno imputate principalmente alla Provincia per due motivi: 1) alla messa in sicurezza della strada doveva provvedere la Provincia e farlo senza spreco di denaro; 2) molti dimenticano che l’Alto Calore servizi è una società formata da soci, il principale è proprio la Provincia di Avellino.
Per risolvere questa emergenza occorre diagnosticare con precisione il nome del male, altrimenti la cura risulterebbe inefficace.
Attualmente, dall’emergenza scuole agibili alla gestione rifiuti, dall’acqua all’Atto Aziendale ospedaliero più che una precisa responsabilità si può parlare di un grande assente: l’intero Consiglio provinciale il quale ha designato un Presidente di provincia che per quanto aiutato e supportato non è riuscito a mantenere le promesse di sviluppo urlate con forza in campagna elettorale.
Ricordiamo a Gambacorta che questa condotta fornisce l’acqua all’Ospedale e alle Scuole dell’Infanzia, al Distretto Sanitario e agli Uffici pubblici che sono a rischio chiusura se il servizio non verrà ripristinato entro domani!”.