La sua storia ha voluto renderla pubblica e ha scelto le telecamere di Fanpage per raccontare la vicenda che lo ha visto, suo malgrado, protagonista.
Comincia così il suo racconto: “Sono Gerardo De Sapio e sono vittima di un errore giudiziario“.
Appare sereno e sorridente mentre racconta la disavventura che gli ha rovinato la vita
Gerardo De Sapio era brigadiere dei Carabinieri di Monteforte Irpino quando fu arrestato per accuse poi rivelatesi infondate. “Avevo mandato in galera alcuni boss di Avellino. Chi mi sapeva onesto, invece, ha voluto mandarci me. Sono stato tradito”.
Poi inizia il racconto: “Una mattina di marzo 2008 il comandante del mio nucleo operativo con tre marescialli si presentano alla porta di casa con in mano mandato di arresto: divulgazione di notizie ai clan. Vennero in quattro per vedere come si sarebbe umiliato un carabiniere a essere arrestato come un volgare delinquente per accuse che ben si sapeva essere false. Dissi a mia moglie di prepararmi il completo buono, perché quando una persona onesta va in galera lo fa con il vestito'”.
E’ l’inizio dell’incredibile esperienza di Gerardo De Sapio, ex brigadiere dei carabinieri di Monteforte Irpino, vittima di un clamoroso errore giudiziario.
La moglie Vincenzina e i due figli gli sono rimasti sempre vicino, hanno sempre creduto nell’onestà di Gerardo. Ora il primo figlio Antonio è nell’esercito con sede di lavoro a Venezia e svolge varie missioni all’estero, mentre Andrea lavora per una società assicurativa.
Anni di indagini e processi, dopo quei 19 giorni vissuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. “La dignità di una persona lì dentro viene annientata. Ero nella cella numero 1, nella numero 2 c’era un grande uomo, Bruno Contrada, al quale feci leggere i quattro fogli della mia ordinanza di arresto. Mi disse che al massimo dopo quindici giorni sarei stato un uomo libero”, ricorda De Sapio che ora sottolinea: “Ero innocente e, ne sono certo, sono stato tradito proprio da quei colleghi che sapevano che ero onesto”, dice dopo 11 anni dai fatti.
Il Tribunale del Riesame annulla il provvedimento restrittivo, al termine di un lungo iter giudiziario, ecco il verdetto finale: assoluzione.
Non così per l’Arma dei Carabinieri, che volle destinare altrove il De Sapio. “Decisi di congedarmi anticipatamente e ora sono in pensione”, spiega ancora l’ex brigadiere che amaramente sottolinea: “Della mia assoluzione non è importato a nessuno, quando sei vittima di un episodio del genere, anche se la Legge ti dà ragione, alle persone non importa, per loro resto un delinquente e ti resta addosso una macchia indelebile”.