Nuovi sviluppi per l’asta del ristorante “Pagliarone” di Monteforte. La procura antimafia di Napoli ha richiesto il rinvio a giudizio per il sindaco Costantino Giordano e i presunti appartenenti al Nuovo Clan Partenio, Nicola Galdieri, Armando Aprile e Renato Freda. I quattro, adesso, sono imputati per i reati di turbativa d’asta ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’udienza preliminare fissata il 22 settembre dinanzi al Gup del Tribunale partenopeo.
Per la truffa delle aste giudiziarie presso il tribunale di Avellino, per la vicenda del ristorante “Pagliarone” di Monteforte Irpino, la procura antimafia di Napoli ha richiesto il rinvio a giudizio per il sindaco Costantino Giordano e i presunti appartenenti al Nuovo Clan Partenio, Nicola Galdieri, Armando Aprile e Renato Freda. I quattro sono indagati per i reati di turbativa d’asta ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Le indagini sono partite dalle dichiarazioni rese da Livia Forte, che sarebbe stata costretta da Galdieri a rinunciare all’asta per il ristorante, per lasciare spazio alla società del sindaco, e dall’ex socio di Costantino Giordano, Gennaro Pascale, che avrebbe sostenuto di esser stato vittima di una estorsione da parte di Nicola Galdieri, a cui avrebbe dovuto dare 120mila euro per avere la garanzia di aggiudicarsi l’asta secondo Pascale, Costantino Giordano fece pressione per pagare la tangente.
Il primo cittadino di Monteforte Irpino, dopo la notifica di chiusura delle indagini, aveva richiesto di essere interrogato dalla procuratrice antimafia Anna Frasca, accompagnato dal suo legale Gerardo Di Martino. Il sindaco si è dichiarato del tutto innocente: “E’ stata Livia Forte a chiedermi di rinunciare all’asta, io rifiutai” la sua versione. Giordano ha respinto anche tutte le accuse di Pascale. Ma le dichiarazioni spontanee del primo cittadino non hanno convinto la pm che ha chiesto il rinvio a giudizio.