Oltre un milione e 700mila euro di disavanzo: questo il dato che emerge dal rendiconto del 2018 al Comune di Atripalda dove i conti non tornano.
Dell’approvazione del bilancio consuntino se ne parlerà venerdì sera, durante un consiglio comunale che si preannuncia burrarcoso perchè il gruppo di opposizione non appare disposto a votare quei conti.
Dicono: risaneremo il bilancio facendo affidamento degli introiti provenienti dall’autovelox situato lungo la Variante Est.
Allora significa che quell’apparecchiatura è stata piazzata lì per fare cassa, o no?
Altro che sicurezza stradale e tutte quelle belle intenzioni espresse in una lunga nota che un anno fa il comandante dei vigili urbani e il suo fido assessori al traffico si premurarono di stilare, per ribattere a Irpiniaoggi che ha sempre sostenuto che l’apparecchio di controllo della velocità non sia altro che un sistema per rastrellare soldi.
Non sempre, però, le cose vanno nel verso giusto. I verbali errati che hanno comportato centinaia sentenze del Giudice di Pace, in accoglimento de iricorsi degli automobilisti, non solo hanno fatto venire meno gli auspicati incassi ma stanno comportando pure un esborso da parte del Comune di Atripalda per fare fronte al pagamento di spese legali e parcelle nei confronti dei legati che hanno rappresentato in giudizio gli automobilisti finiti nella trappola dell’autovelox.
Ci sono poi tre aspetti da non trascurare:
1 – c’è la possibilità di una indagine della Corte dei Conti che potrebbe comportare seri problemi per l’amministrazione comunale e, probabilmente, anche a livello personale per quanti si sono ostinati a tenere in funzione un’apparcchiatura conoscendo le irregolarità della gestione.
2 – i proventi delle contravvenzioni devono essere, per legge, destinati alla sicurezza stradale, al miglioramento delle arterie cittadine e altro ancora. C’è una rendicontazione in tal senso?
3 – la minoranza potrebbe non votare il bilancio e allora quali scenari potrebbero presentarsi per il Comune di Atripalda.
C’è pure una contro-ipotesi: che la minoranza approvi la gestione finanziaria, trovi un accordo con la maggioranza e tutto finirebbe in abbracci e baci.