Giovanni Ignoffo non si muove: è ancora lui l’allenatore dell’Avellino.
Lo sarà almeno fino alla partita contro il Bari, a meno che non decida di dimettersi, accettando il “consiglio” della società, per fare spazio a Ezio Capuano, sedotto e abbandonato per la seconda volta in due mesi.
Non c’è denaro a sufficienza per coprire altri due ingaggi, quelli di Capuano e del suo vice, e per rescindere i contratti di Ignoffo e Daniele Cinelli. Ecco perché la proprietà aveva chiesto a Di Somma di convincere Ignoffo a rinunciare all’incarico e ai compensi futuri.
Niente da fare.
Ignoffo resta sulla panchina dell’Avellino, sfiduciato dalla società, ma convinto di poter venire fuori dal tunnel della crisi che ha inghiottito la sua squadra, reduce dalla quarta sconfitta nelle ultime cinque giornate.