Gli annunci si accavallano da mesi, da anni: adesso è pronta, a breve si apre al traffico, manca solo questo o quel dettaglio. E poi quella parola abusata da politici con cui si riempiono la bocca: “cronoprogramma”che, secondo la definizione esatta, rappresenta graficamente la pianificazione delle lavorazioni gestibili , nei suoi principali aspetti dal punto di vista della sequenza logica, dei tempi e dei costi. Loro, invece, lo utilizzano per definire semplicemente il tempo di attesa.
E così, tra un annuncio trionfale e l’altro, una meschina bugia e l’altra, quelle strade sono rimaste chiuse. Peraltro sono state archiviate pure le elezioni amministrative che erano state indicate come termine ultimo per completare i lavori. Problemi burocratici per la Bonatti, qualcosa di più complicato per il tunnel.Ricordate l’annuncio di un paio di mesi fa? “Il tunnel è pronto per essere attraversato con le auto”, con tanto di pomposa convocazione per i giornalisti, poi invitati a starsene a casa. Dove dovrebbero starsene quanti si ostinano a prendere in giro i cittadini.
Le strade che dovevano risolvere i problemi di traffico restano bloccate. I lavori sono serviti per fareincassare soldi alle imprese, quello si.
Ora c’è una nuova amministrazione, un sindaco che si autodefinisce operativo e concreto. Vedremo se qualcosa cambierà. Intanto gli automobilisti continuano ad “avere pazienza” come recitava lo slogan coniato in occasione della chiusura del Ponte delle Ferriere. La pazienza è finita, anche per questo hanno vinto i cinquestelle. Ma la protesta dei cittadini potrebbe diventare rabbia, anticamera della disobbedienza civile.