Avellino, piscina comunale chiusa da quattro anni. Le proposte di Iandolo

«Da ottobre 2020, quando il Comune è rientrato in possesso della piscina comunale, gli oltre 350 pannelli fotovoltaici sono spenti e non sono stati nemmeno inventariati». È quanto dichiara Francesco Iandolo, capogruppo di “Avellino prende parte” in consiglio comunale.

Iandolo, dopo aver effettuato un accesso agli atti in merito allo stato attuale dell’impianto sportivo chiuso ormai da quattro anni, denuncia: «I soldi persi da questa importante fonte di approvvigionamento energetico si vanno a sommare ai 2.9 milioni di euro che il Comune ha dovuto versare al Credito Sportivo per le inadempienze del vecchio gestore. Il tutto per una struttura che sarebbe dovuta costare complessivamente 4,4 milioni esclusivamente da fonti private. Una situazione che si aggiunge alla drammatica realtà di un sistema sportivo cittadino e provinciale in crisi con palestre inadeguate, impianti di riscaldamento rotti, impossibilità di usare gli spogliatoi e fare le docce. Lo sport dovrebbe essere una possibilità e un diritto di tutti, un obiettivo per il benessere psicofisico della cittadinanza: probabilmente chi governa la città lo ha considerato solo un possibile spazio economico per interessi privati. Per noi lo sport è molto di più».

L’impianto natatorio è chiuso, ormai, da 1200 giorni. In attesa di un piano per la riapertura, conclude Iandolo, «chiediamo che venga da subito attività la prima comunità energetica della città a partire dall’impianto fotovoltaico già presente. Una misura sociale di contrasto alle povertà energetiche e di implementazione di un sistema esemplare di contrasto ai cambiamenti climatici».

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