Ce n’è voluto ma l’opera è stata finalmente svelata e inaugurata. E’ situata in Piazza della Libertà ad Avellino.
C’erano state denunce e polemiche per quel monumento commissionato anni fa all’artista Carmine Calò, di Villamaina, vincitore di un concorso di idee bandito dall’amministrazione Foti (pensate quanti anni sono trascorsi…) per un importo complessivo di 54.341,00 euro (al lordo degli oneri fiscali e previdenziali), necessari per realizzare la scultura.
Troppi? Pochi? Chissà. Per l’arte non ci sono unità di misura nè termini di paragone. Insomma, nonsi misura a chilo o a litri.
C’era stato il rischio di non vedere quell’opera materializzarsi in Piazza Libertà ad Avellino.
Due anni fa, il 23 settembre 2017 l’Associazione Artistica Culturale “Artisti Irpini” presentò un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica del Tribunale di Avellino, che mette in dubbio l’autenticità dell’opera ‘Le Ali della Libertà’ di Carmine Calò che è risultato essere il vincitore del bando indetto dal Comune di Avellino che, rispetto a tale atto, valutò la possibilità di scegliere l’opera del secondo classificato.
La questione s’è poi risolta e così, a poche ore dalla proclamazione del nuovo sindaco del capoluogo, il commissario straordinario Giuseppe Priolo ha compiuto uno dei suoi ultimi atti inaugurando l’opera che è situata difronte al Palazzo Vescovile.
Sul significato dell’opera, ci sono diverse interpretazioni. In sintesi quelle due ali in bronzo dorato che vanno verso il cielo, che insieme al basamento in pietra ed al sostegno in ferro verniciato arrivano ai 7 metri di altezza, vogliono essere un simbolo di libertà.
Come in quella bella frase pronunciata nel film “Così parlò Bellavista”