Trentadue anni e otto mesi per i cinque imputati al vertice della cosiddetta “banda dei picchiatori” accusata oltre che di una serie di pestaggi anche del tentato omicidio di Alessio Romagnuolo. Queste le condanne invocate dal pm della Procura di Avellino Vincenzo Toscano (che ha coordinato le indagini insieme ai pm Vincenzo D’Onofrio e Lorenza Recano) nei confronti dei cinque al termine di una lunga requisitoria andata avanti per circa quattro ore davanti al Gup del Tribunale di Avellino Marcello Rotondi. Tuttavia, l’accusa più grave nei confronti dei cinque imputati, il tentato omicidio di Alessio Romagnuolo, è stata abbandonata dallo stesso procuratore, in seguito alla testimonianza resa dalla vittima in aula, che ha portato alla richiesta di assoluzione per tutti gli imputati.
Restano valide sia l’accusa di estorsione ad alcuni locali, quella emersa dalle intercettazioni dei Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino e l’ipotesi di associazione per eseguire pestaggi avvenuti nel periodo oggetto delle indagini. Nel corso dell’udienza, sono state ascoltate anche le prime due difese, rappresentate dagli avvocati Claudio Mauriello, e Gaetano Aufiero, difensore. La sentenza è prevista per il 9 novembre dopo le ultime arringhe difensive.