Blitz dei carabinieri, chiusi 9 falsi agriturismi. Sanzioni per oltre 40mila euro

Falsi agriturismi, giro di vite in provincia di Avellino. Nelle scorse ore l’azione di controllo portata avanti dai carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Avellino e dal Gruppo Carabinieri Forestali per la Tutela Forestale, Ambientale ed Agroalimentare della Provincia, ha permesso di far emergere numerose irregolarità: 9 aziende sono state segnalate per la chiusura e sono state appurate oltre settanta irregolarità colpite da sanzioni per un importo superiore ai quarantamila euro.

Sono state effettuate in tutta la Provincia numerose verifiche ispettive. 43 gli agriturismi, non presenti nell’archivio della Regione Campania. A seguito delle verifiche sono stati contestati illeciti amministrativi di vario genere in quanto sono state rilevate illiceità in merito alla corretta gestione dei rifiuti, alla normativa urbanistica-edilizia, all’osservanza delle norme in tema di superamento delle barriere architettoniche, alla tracciabilità degli alimenti.

In alcuni casi addirittura è stato riscontrato l’uso non corretto di denominazione di agriturismo, utilizzando allo scopo anche cartellonistica non regolare. I controlli hanno fatto emergere delle attività che non potevano essere assolutamente considerate “agrituristiche” in quanto non avevano rapporto di prevalenza ore lavoro/ettari tra azienda agricola ed attività agrituristica, non somministravano pasti e bevande costituiti in misura prevalente da prodotti propri dell’azienda agrituristica o comunque provenienti da altre aziende agricole regionali certificate, con preferenza per i prodotti tipici e tradizionali e per quelli a marchio DOP, IGP, IGT, DOC e DOCG (come previsto dalla Legge regionale 15/2008).

Per 13 attività è stata accertata la mancanza dei requisiti e della documentazione necessaria per esercitare attività agrituristica; l’utilizzo di denominazioni aziendali, suscettibili di indurre in errore i potenziali utenti – non conformità della cartellonistica; l’omessa comunicazione al comune di qualsiasi variazione dell’attività agrituristica; l’omessa esposizione al pubblico della tabella indicante i servizi offerti; l’omessa o incompleta comunicazione al comune delle tariffe  o del periodo di apertura/chiusura; l’esposizione o applicazione di prezzi superiori a quelli comunicati al Comune. 

Sono stati contestati inoltre 70 illeciti amministrativi per un totale di oltre 40.000 euro.

Nell’ambito dei medesimi accessi ispettivi sono state accertate violazioni a leggi inerenti la normativa per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone di cui alla legge 104/92 (servizi igienici non accessibili a diversamente abili), la normativa urbanistico-edilizia di cui al d.p.r.n°380/2001 (difformità e assenza di agibilità delle strutture), la normativa inerente la sicurezza alimentare di cui al reg. (CE) 178/2002 (assenza di tracciabilità degli alimenti presenti con contestuale sequestro di alimenti), nonché illeciti inerenti la normativa sulla gestione dei rifiuti di cui al d.lgs n°152/2006, che hanno portato al deferimento in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria dei responsabili di quattro strutture ispezionate (precisamente 3 per violazioni alle norme urbanistico-edilizie ed uno per gestione illecita dei rifiuti prodotti in azienda).

Infine 9 attività sono state segnalate ai Comuni di competenza affinché gli stessi si attivassero per predisporne la chiusura per carenza dei requisiti imprescindibili allo svolgimento dell’attività agrituristica.

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