Bufera sull’Alto Calore, nuova inchiesta della Procura: avviso di garanzia per Ciarcia

Ciarcia - Alto Calore

Alto Calore nella bufera: c’è una nuova indagine della Procura della Repubblica di Avellino coordinata dal sostituto procuratore Vincenzo Russo e affidata agli uomini della Guardia di Finanza diretti dal maresciallo Raffaele Giordano.

Le ipotesi di reato sono gravi e l’inchiesta, perciò, particolarmente complessa: si va dalle false comunicazioni sociali nei bilanci agli abusi in atti d’ufficio commessi nelle funzioni svolte.

Particolare attenzione viene posta sui rapporti tra l’Alto Calore e i comuni serviti dall’ente idrico di Avellino ma la complessità degli atti da esaminare non provoca preoccupazione tra gli inquirenti che stanno dipanando la matassa con certosina pazienza e notevole competenza.

Un avviso di garanzia è stato notificato all’amministratore unico Michelangelo Ciarcia ma presto dovrebbero esserci nuovi destinatari di provvedimenti giudiziari con possibili nuove ipotesi di reato che potrebbero emergere in base all’andamento dell’esame degli atti e documenti.

Al vaglio degli inquienti potrebbero esserci anche gli atti relativi all’affidamento a società esterne per recupero crediti che si sarebbe rivelato un flop per l’Alto Calore che ha comunque dovuto provvedere a un notevole esborso per il servizio ricevuto, seppure poco redditizio ai fini degli incassi previsti.

Non è la prima volta che l’Alto Calore finisce sotto la lente di ingrandimento dei magistrati per vivende giudiziarie.

Recentemente c’è stato il rinvio a giudizio per 13 soggetti (amministratori e funzionari dell’ente) relativamente a una precedente inchiesta mentre per la verifica di danno erariale è intervenuta la Corte dei Conti che ha contestato l’incapacità nella riscossione dei crediti per circa 12milioni ei euro.

 

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