Calcio e politica: Quale candidato sindaco indossa meglio la maglia dell’Avellino?

Succede sempre così, tutti pronti per salire sul carro dei vincitori.

Con la promozione del Calcio Avellino in Lega Pro, attraverso lo spareggio vinto a Rieti contro il Lanusei, pure i candidati alla poltrona di sindaco del capoluogo si sono accorti che c’è una squadra di calcio (anzi due, se si considera pure il San Tommaso che ha vinto il campionato approdando in D) capace di regalare emozioni e soddisfazioni.

Quale occasione migliore per indossare la maglietta di tifoso oppure proprio quella della squadra che ha vinto il campionato?

Ecco che compaiono post e fotografie sui social, pure comunicati stampa attraverso cui i candidati giurato amore eterno per la squadra (le squadre) di Avellino, si dicono interessati al futuro del calcio, assicurano di avere sempre creduto nella promozione e per questo sono pronti a urlare  “saltellare, saltellare, eh, eh” assicurando tutti che “Dove sarai, sarò”.

Molti non si sono aggregati ai seimila partiti per Rieti (solo un paio di eccezioni…) impegnati com’erano tra incontri, comizi, strette di mano, distribuzione di santini, interessati a realizzare accordi diretti o sotterranei per vincere le elezioni.

Da domani, c’è da giurarci, saranno presenti ai festeggiamenti per la promozione del Calcio Avellino in Lega Pro.

Non è dato sapere se sui pullman in viaggio verso Rieti siano stati distribuiti “santini” relativi a candidati per le prossime elezioni, ma nessuno si meraviglierebbe di una cosa del genere.

Il candidato Luca Cipriano sfrutta il logo della sua lista per dire “Mai più in serie D”, impettendosi per avere “voluto, per qualche ora, illuminare di verde la Torre dell’Orologio, simbolo di questa città e orgoglio degli avellinesi”.

Tanti altri esponenti politici esprimono soddisfazione e gioia attraverso le dichiarazioni diffuse dai rispettivi uffici stampa.

Il candidato dei pentastellati Ferdinando Picariello, addirittura, fa sapere che è stato merito del movimento 5 stelle se il calcio Avellino è ripartito dalla serie D grazie al sindaco Ciampi. Addirittura afferma che “questa squadra l’abbiamo sempre sentita nostra…” e contrabbanda di “avere permesso la rinascita del calcio” quello che era un “atto dovuto” dell’allora primo cittadino.

Nel calcio, queste cose si chiamano autogol.

Il cittadino Ciampi, la scorsa estate, dopo avere partecipato alla presentazione del defunto Avellino di serie B (c’era la bella Anna Falchi a fargli girare la testa) fu chiamato a scegliere una delle cordate che avevano espresso la manifestazione di interesse.

Mica poteva decidere se il calcio doveva ripartire o meno.

Doveva solo scegliere e lo ha fatto, era suo compito.

Qual è stato, dunque, il merito?

Rispetto a tanto improvviso interesse per il calcio, i tifosi prendono le distanze da quanti tentano di sfruttare la loro passione e s’interrogano: “Ma ‘sti candidati sindaco, hanno visto almeno una partita del Calcio Avellino in serie D?”

Uno di essi sicuramente l’ha vista: Rieti c’era Gianluca Festa, poi negli spogliatoi insieme al presidente Mauriello che era con la consorte Ines Fruncillo la quale fa parte, però, di un altro schieramento politico.

Vuoi vedere che tra calcio e politica adesso viene fuori una stretta alleanza?

Sarebbe Davvero… La Svolta e gli intrecci non mancano.

Festa è notoriamente sponsorizzato da Angelo D’Agostino che voleva prendere l’Avellino e che potrebbe allearsi con De Cesare per l’appalto del metano e che vorrebbe sfruttare il calcio per accattivarsi simpatie in vista dell’apertura del tunnel, e che…

E che?

Ma di cosa vogliamo parlare?

Pensate alla salute: domani pomeriggio, lunedì, al circolo della stampa c’è un convegno tra i candidati sindaco per parlare di quell’argomento.

Il calcio è una cosa seria, lasciatelo ai tifosi.

 

 

 

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