Una morte improvvisa, proprio mentre il Napoli stava per scendere in campo a Manchester. Si trovava in auto, stava per raggiungere la propria abitazione per assistere alla partita degli azzurri.
Un malore improvviso, l’arrivo dell’ambulanza con gli operatori del 118 che hanno provato a rianimarlo. Peppe Massa non ce l’ha fatta. Sarebbe stato un arresto cardiocircolatorio a fermare la sua vita a 69 anni.
Massa è stato un calciatore dell’Avellino, per tre stagioni in maglia biancoverde collezionando 65 presenze e 10 gol. Viene ancora adesso ricordato soprattutto per quella rete del definitivo pareggio (3-3) ottenuto in modo rocambolesco sul campo della Juventus nella prima stagione di serie A dell’Avellino che con quella rete e quel risultato ottenne la sua prima salvezza nella massima divisione.
Giuseppe Massa, o meglio Peppeniello, era nato nel 1948 a Napoli cominciando a giocare a calcio nella Flegrea. Fisico mingherlino, capigliatura riccia, alto 1.68, tanto talento e vivacità.
Era stata da poco fondata l’Internapoli in cui fu inserito insieme ad un paio di ragazzotti che sarebbero divenuti famosi come lui: Pino Wilson e Giorgio Chinaglia.
Tutti e tre furono poi prelevati dalla Lazio, la prima grande avventura per Massa trasferito successivamente all’Inter che lo acquistò per 300 milioni più il cartellino di Massimo Silva e del compianto Mario Frustalupi.
L’Inter giocava male e pure Massa per il quale si parlò di un “napoletano triste”, che soffriva di nostalgia e che voleva tornare dalle sue parti.
Franco Janich, direttore sportivo del Napoli, lo riporta a casa e Peppiniello Massa ritrova il sorriso e la voglia di giocare a calcio.
A Napoli trova Luis Vinicio, ‘o Lione, l’inventore del calciototale in cui Massa viene esaltato.
Quattro anni magici in maglia azzurra, i primi due anni segna 18 gol, complessivamente colleziona 102 presenze e 24 reti.Poi il passaggio all’Avellino perché non vuole fare il comprimario, non vuole essere di peso, ma non vuole allontanarsi dalla sua terra.
L’Avellino è stato appena promosso in serie A, entra a fare parte di quella formazione guidata da Rino Marchesi con l’entusiasmo di un ragazzino. Arriva con l’idea di giocare un anno soltanto in una squadra che tutti ritenevano fosse una meteora nella massima serie. Fa l’esordio proprio al San Paolo, seconda partita di campionato, perchè lo stadio Partenio non è ancora pronto. L’Avellino affronta la Lazio, ex squadra di Massa, e perde 1-3, terza sconfitta consecutiva poi a Torino (1-0) ma è proprio Massa a firmare con De Ponti il primo successo in A, contro il Verona. Segnerà ancora contro l’Ascoli, il Torino e quindi firma il gol della salvezza a Torino. Decide di continuare a giocare con l’Avellino anche perchè arriva il “suo” allenatore, Luis Vinicio alla guida della formazione biancoverde.
Peppeniello Massa giocherà, così, per tre stagioni con la maglia verde, collezionando 65 presenze e 10 reti, divenendo uno dei calciatori più amati dai tifosi irpini, in quel periodo.
Decise di chiudere la sua brillante e lunga attività dove aveva cominciato, in un’altra squadra di Napoli, il Campania, che all’epoca militava in serie C.
Nel sua sua carriera ha totalizzato complessivamente 266 presenze e 48 reti in serie A e 81 presenze e 21 reti in B.