Mancano i dispositivi di protezione individuale (mascherine, camici ed altro) all’Ospedale Landolfi di Solofra e pure al Moscati di Avellino. Il personale sanitario è allo stremo e lavora in situazione di disagio ma non ha il tempo per protestare, a ciò dovrebbero essere delegate le organizzazioni sindacali. Mentre c’è pure qualche sanitario che minimizza e dice che non tutti i problemi possono essere risolti.
E poi: la gestione sanitaria degli Ospedali di Sant’Angelo dei Lombardi e di Ariano Irpino viene assegnata a scavalco a uno stesso sanitario, quasi non ve ne siano altri disposti a ricoprire tale incarico.
Lo scorso 5 marzo Irpinia Oggi aveva lanciato questo preoccupato allarme.
Coronavirus e sanità in Irpinia: siamo veramente in buone mani? (LEGGIQUI)
Ad Ariano Irpino la situazione è gravissima, sottolineata dalla drastica decisione attuata dal Presidente della Regione Campania che ha dichiarato lo stato di emergenza non solo a livello sanitario per la zona del Tricolle.
Incarico part-time
Errore è umano perseverare è diabolico! Aveva proprio ragione Sant’Agostino.
Nemmeno la gravità della situazione che coinvolge Ariano Irpino ha indotto la direzione Generale dell ASL di Avellino a correggere l’errore già commesso con la nomina del precedente direttore sanitario dell ospedale di Ariano.
L’ASL di Avellino ha revocato l’incarico di Direttore Sanitario al dottore Gennaro Bellizzi (non c’è nessuna letterà di dimissioni), perchè si sono improvvisamente accorti che il generoso medico era troppo impegnato, ricoprendo contemporaneamente presso l’Ospedale “Frangipane”:
1) incarico di primario di cardiologia
2) responsabile del 118
3) direttore sanitario
Lo stesso Bellizzi, con estrema franchezza, ai colleghi de “Il Ciriaco” ha dichiarato: “Mi sono reso conto che il sacrifico e l’abnegazione non fossero più sufficienti e che sarebbe stato più opportuno individuare una figura che potesse dedicarsi soltanto a quello”.
Incarico su due fronti
E invece, per fronteggiare l’emergenza l’emergenza COVID 19 ad Ariano Irpino, l’Asl di Avellino ha affidato l’incarico di Direttore Sanitario al dottor Angelo Frieri già impegnato in altri incarichi all’Ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi.
Sarebbe stato meglio, allora, lasciare Bellizzi a svolgere tale incarico, lavorando presso lo stesso plesso e conoscendo quindi a menadito le problematiche di quell’Ospedale che ora il pur bravissimo dottore Frieri dovrà cominciare a individuare gradualmente.
Non c’è tempo da perdere, forse non si è ancora compreso che nessuno è immune dal rischio di contagio.
Graduatoria regionale
E’ difficile comprendere perchè la direzione aziendale non abbia nominato un direttore sanitario a tempo pieno per risolvere i gravosi problemi che investono quell’ospedale di trincea.
Esiste una graduatoria regionale di medici con competenze tali da ricoprire l’incarico di Direttore Sanitario: con la stessa urgenza con cui ha pubblicato un avviso pubblicoper reperire medici e infermieri, l‘Asl di Avellino avrebbe potuto provvedere a reperire una figura professionale specifica.
Peraltro pare proprio che un direttore sanitario debba essere un medico igienista e non un cardiologo. Tra l’altro un primario non può essere anche direttore sanitario: nel caso del dottore Bellizzi, come da delibera già pubblicata, si trattava di un incarico temporaneo. Ora revocato.
Stesso discorso pure per la delicata gestione del 118. C’è stato il pensionamento del dottore Savino, avvenuto circa un mese fa.
Di quel pensionamento si sapeva da tempo. Poichè non c’erano altre figure con i titoli specifici, l’incarico fu temporaneamente affidato al dottore Bellizzi.
Moscati al collasso
Le scelte dell’azienda sanitaria, la gestione allarmante dell’emergenza del nosocopio di Ariano Irpino, con la conseguente chiusura del pronto soccorso, dei reparti di ginecologia e (parzialmente) radiologia hanno trasferito inevitabili criticità al Moscati di Avellino dove s’è riversata l’utenza arianese.
Il risultato è che al Moscati c’è difficoltà a reperire posti letto mente si cominciano a contare pure i morti. C’è stato il decesso del 66enne avellinese, autista di una ambulanza, e quello di un 73enne di Mirabella Eclano che, in tempi normali, sarebbe stato gestito ad Ariano Irpino.
Non è questo il tempo delle polemiche, è vero, ed èper questo che evitiamo di riportare le logorroiche considerazioni di politici che solo adesso si svegliano dal letargo e dal’immobilismo.
Questo è il tempo della paura, per questo vogliamo che la sanità in Irpinia funzioni alla perfezione. Abbiamo paura. Tutti.
Il coronavirus non risparmia nessuno. Neanche quei medici che lavorano con generosità e altruirimo.
E’ il tempo dell’emergenza e del decisionismo, non si può continuare a coltivare l’orticello mentre arriva la grandine. E poi c’è l’apertura dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Benevento.