La splendida giornata di una prorompente estate ha sicuramente indotto molta gente a preferire il mare al seggio elettorale.
Di quei 46.557 cittadini avellinesi iscritti nelle liste elettorali, sarà grasso che cola se 25-26mila si presenteranno ai seggi per esprimere la propria preferenza.
Prevedibile un calo dell’affluenza dei votanti, rispetto al primo turno, quello di 15 giorni fa, quando emersero i due nomi che sono andati al ballottaggio: Luca Cipriano e Gianluca Festa.
A mezzogiorno i dati ufficiali hanno riportato che hanno votato 6443 elettori, ovvero il 13,84% con un calo del -3,46% rispetto alla rilevazione effettuata alla stessa ora, al primo turno.
La sfida, dunque, è apertissima, all’ultimo voto nel ballottaggio tra Festa e Cipriano.
In queste due settimane i due aspiranti successori di Vincenzo Ciampi se ne sono dette di tutti i colori, senza risparmiare reciproche allusioni e accuse, dando dimostrazione di uno spessore non proprio eccelso ma in linea con l’andazzo di una città che va avanti per forza di inerzia, a livello organizzativo e amministrativo.
Il commissario prefettizio Giuseppe Priolo, con una specie di testamento amministrativo, parlando del suo mandato, ha fatto ammenda: “Lascio il Comune di Avellino con tanti rimpianti, avrei potuto fare di più”.
Ci sarebbe da interrogare: perchè non lo ha fatto?
Una sintesi che rapprssenta un ottimo assist per il nuovo sindaco. Peggio del loro precedessore, sia esso Luca o Gianluca, il nuovo Sindaco non potrà fare.
Sarà semplice fare meglio rispetto all’ex Prefetto che, in realtà, s’è limitato a svolgere il suo compitino, da vero impiegato statale, senza incidere sull’attività amministrativa, tra ordinanze sbagliate e provvedimenti fumosi.
Rispetto a tale attività, fanno un figurone gli aspiranti sindaco con le loro idee, sulla carta, espresse in modo solenne attraverso i copiosi programmi elettorali: tante buone intenzioni messe una dietro l’altra. Del resto costa niente promettere e stilare l’elenco delle cose da fare. Peraltro, nella passata tornata elettorale, ci fu chi fece addirittura il “copia&incolla” del programma elettorale del sindaco di Verona, ricordate?
Le chiacchiere stanno a zero, ma la gente deve pure decidere chi preferire tra Luca e Gianluca.
Chiunque esso sia il nuovo Sindaco, sarà la reale espressione di una città che ha fatto grandi passi indietro negli ultimi decenni. Questo è quello che riesce a esprimere, a offrire: ci si deve accontentare. Neanche con il voto si riuscirà a cambiare qualcosa, purtroppo.
La scelta, dunque, non sarà per il meglio, ovvero indicando il migliore tra i due. Piuttosto si sceglierà il “meno peggio”.
E che Dio ce lo mandi buono.