Ciriaco De Mita ne ha per tutti: “Per Avellino ci voleva il meglio, hanno fatto il contrario”

Alla sua età può permettersi questo e altro. Ed è partito proprio dai suoi 90 anni e passa per lanciare una stoccata all’ex figlioccio Maurizio Petracca: “Io vecchio? L’età effettivamente dice che è così. Però io sono qui, ci sono arrivato e sono lucido”.

Altro che lucido!

Ciriaco De Mita ha detto le cose che la stragrande maggioranza degli elettori pensa con convinzione, di questa campagna elettorale e dei suoi protagonisti.

In sintesi, questo il suo pensiero.

“Per una città come Avellino c’era da sperare nel meglio delle professionalità, capacità e intelligenze, pare proprio che sia stato fatto il contrario”.

Traduzione: il peggio che si potesse offrire

Su Maurizio Petracca: “La sua idea di partito è un’idea di gestione. Ha detto bugie su bugie, fino all’ultimo ha negato di essere interessato alle Amministrative ad Avellino, ha negato pure l’evidenza. Invece, aveva fatto la transazione di interessi con il rinnovatore Cipriano”.

Poi passa a Luca Cipriano: “Personaggio vago e che non ha mai avuto un pensiero tanto da avere creato un Centrosinistra senza la Sinistra. Uno che fa l’alleanza con i grillini non può dare lezioni a me sul Pd, proprio quanto il Pd non c’è tanto da accogliere un rivale di questo tipo che fa schifo alla politica. Non vado d’accordo con chi è stupido, preferisco persone intelligenti”.

Sul conto dei due, prima che prendesse la parola lo zio, Giuseppe De Mita aveva utilizzato espressioni ancora più pesanti, riferendosi a Petracca in particolare: “Abbiamo registrato un atto meschino da parte di un personaggio che non ha avuto nemmeno il coraggio di guardarci in faccia, Petracca si è dimostrato un codardo”.

Ancora stoccate dall’ex presidente della Democrazia Cristiana per il Partito Democratico: “Ho deciso di rompere i rapporti con il Pd quando s’è organizzato come un partito sovietico. La forte tradizione democristiana ha perso i suoi riferimenti ma eravamo comunque pronti a dialogare ma qualcuno ha poi fatto la sua transazione e allora è finita”.

Per gli altri candidati sindaco ha evitato giudizi diretti. Si è limitato a dire: “E’ stata sprecata una grande opportunità per fare emergere le grandi intelligenze di una città in cui gli elettori si aspettavano cose diverse. Era giunto il momento di restituire alla politica una dimensione culturale perchè quando si fa politica, il pensiero viene prima dell’azione. Avrei voluto portare avanti questo processo, dando un contributo di esperienza ma chi aveva giurato che mai si sarebbe mai delle Amministrative di Avellino ha chiuso la transazione: non del pensiero  ma di ben altro”.

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