Chiuso il reparto di Otorinolaringoiatria all’ospedale Moscati di Avellino, ufficialmente per procedere a una sanificazione degli ambienti. E’ stato perciò disposto un blocco dei ricoveri e delle visite ambulatoriali , come da comunicato ufficiale della Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino che ha ricevuto comunicazione urgente dal Servizio Epidemiologia e Prevenzione (Sep) del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Avellino che una donna residente nella provincia di Napoli risultata positiva al test del Covid-19.
Personale in quarantena
I degenti del reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Moscati di Avellino sono stati trasferiti mentre il personale medico e paramendico è stato posto in è stato posto in sorveglianza fiduciaria domiciliare dal Sep dell’Asl Avellino, ovvero in quarantena.
La decisione è stata presa poichè una donna – risultata positiva al tampone del Covid19 ed ora ricoverata presso l’ospedale Cotugno di Napoli – era stata presente in quel reparto del Moscati dallo scorso 26 febbraio, per più giorni.
La donna di 47 anni di Striano aveva assistito un congiunto ricoverato presso il reparto di Otorinolaringotatria, trattenendosi anche durante la notte, per diversi giorni.
In seguito la donna, che è insegnante presso un istituto comprensivo di Torre del Greco, aveva accusato sintomi riferibili al virus, con febbre alta e ricoverata presso l’ospedale di Sarno per essere poi sottoposta allo specifico esame.
In seguito alla positività al tampone del Covid19, la 47enne è stata ricoverata presso il nosocomio napoletano.
Paura in più comuni
Striano, Sarno, Torre del Greco ed ora Avellino.
Ansia e preoccupazione stava vivendo, in queste ore, la comunità di Torre del Greco, dove la donna svolge la sua attività, con frequenti contatti nell’ambito scolastico dove si teme che possano registrarsi casi di contagio tra alunni e colleghi della 47 di Striano.
La dirigente scolastica dell’istituto comprensivo ha immediatamente messo al corrente della situazione il sindaco di Torre del Greco, Giovanni Palomba. E’ stata perciò disposta l’immediata chiusura della scuola Don Bosco-Francesco D’Assisi, fino a venerdì 6 marzo.
E’ stato precisato che la maestra di Striano era però assente dalla scuola, per motivi familiari – proprio per assistere il congiunto – da 15 giorni. Petraltro la scuola di Torre del Greco, come tutte le altre, è stata oggetto delle operazioni di sanificazione.
Pure a Striano, comune di residenza dell’insegnante, il sindaco Antonio Del Giudice ha disposto verifiche per risalire alle persone che sono state in contato con la concittadina ora ricoverata al Cotugno perchè risultata positiva al tampone del Covid19.
Dirigenti dell’ospedale «Martiri del Villa Malta» di Sarno, stanno valutando la situazione. Una trentina di persone – venute a contato con la donna – potrebbero finire in isolamento. L’insegnante di Striano è arrivata al pronto soccorso dell’ospedale di Sarno accusando febbre alta e problemi respiratori, ricoverata con una diagnosi iniziale di polmonite bilaterale. Poi, in seguito all’esame specifico, si è avuto il risultato del tampone con il ricovero presso l’ospedale Cotugno di Napoli.
Visitatori, medici e infermieri
La stessa preoccupazione che si sta adesso vivendo presso l’ospedale di Avellino, poichè nel reparto di Otorinolaringotraia ci sono stati numerosi visitatori, oltre al personale dipendente, a contatto con l’insegnante.
Sono in corso verifiche per accertare chi, tra medici, paramedici e personale ausiliario, sia stato presente nel reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Moscati durante i giorni in cui la donna ha assistito il congiunto.
Si stanno inoltre riscontrando quali pazienti si trovava ancora ricoverati nello stesso reparto, allertando soprattutto quelli eventualmente dimessi, da convocare con urgenza in modo da compiere specifici accertamenti.
C’è intanto da domandarsi chi abbia autorizzato l’assistenza anche notturna in quel reparto della signora di Striano in un momento cosi a rischio: in questo particolare momento, i visitatori e i familiari possono accedere nei reparti solo nelle ore previste per le visite.