Novantasei persone, per adesso, sono state poste in sorveglianza sanitaria fiduciaria (quarantena) e monitorati dall’Asl di Avellino, in seguito al caso dell’insegnante di Striano risultata positiva al Covid-19 ed ora ricoverata presso l’ospedale per malattie infettive “Cotugno” di Napoli.
La donna, nei giorni scorsi, ha fatto visita a un familiare ricoverato presso il Moscati di Avellino: l’uomo è stato sottoposto al tampone che ha dato esito negativo.
Il gruppo di 96 persone è composto dal personale medico e infermieristico del reparto di otorinolaringoiatria del Moscati; dai sanitari del pronto soccorso, a cui la donna ha chiesto aiuto in seguito a un malore accusato il 26 febbraio; da altre persone presenti in ospedale.
Secondo quanto accertato, sono 72 in Irpinia i soggetti in situazione di vigilanza assidua e cioè:
25 operatori sanitari in servizio tra i vari reparti
47 pazienti (di cui 4 afferenti altre Asl).
I Comuni irpini interessati – ovvero dove vivono tali persone – sono 21: Avella, Avellino, Atripalda, Cassano Irpino, Castelvetere sul Calore, Cervinara, Forino, Grottolella, Lauro, Marzano di Nola, Mercogliano, Montella, Montoro, Montefalcione, Nusco, Ospedaletto d’Alpinolo, Pratola Serra, Pietradefusi, San Michele di Serino, Summonte, Taurasi.
C’è il solito quesito: i familiari di medici e infermieri e delle persone ora in quarantena dovranno seguire lo stesso protocollo oppure potranno uscire e frequentare altre persone?
Stesso discorso per i familiari delle persone ricoverate in ospedale oppure dimesse ma presenti nei reparti quando la donna – ora risultata positiva al test per il Coronavirus – ha frequentato quei luoghi.
La situazione comincia a diventare davvero preoccupante e deve essere gestita con la massima oculatezza.