Entro domani, venerdì 29 maggio, il ministero della salute riceverà i dati sul contagio del Coronavirus nelle regioni. Da lì verranno prese le decisioni circa la libera circolazione delle persone da una regione all’altra, prevista per il 3 giugno.
Quel che è certo, ha riferito il ministro degli affari regionali, Francesco Boccia, come riportato da Il Fatto Quotidiano, è che non ci saranno distinzioni nelle riaperture della mobilità tra le regioni.
Si ripartirà, dunque, senza distinzioni tra cittadini di una regione e un’altra: “Se siamo sani ci muoviamo”, ha detto Boccia.
Spetterà, poi, a ogni Regione stabilire se prevedere o meno una fase di quarantena di 14 giorni, come è attualmente in vigore in Campania, per chi proviene da fuori regione: “Anche in quel caso ci vuole un accordo tra le parti”, ha spiegato il ministro.
Boccia ha quindi bocciato l’adozione di un passaporto sanitario e la possibilità che una regione possa chiudere i propri confini: “L’articolo 120 della Costituzione Italiana lo vieta, una Regione non può adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone”.