Coronavirus, provvedimento del Governo: Restate a casa, non è necessario allenarsi

Ma è tanto necessario allenarsi, fare footing, indossare tuta e scarpette per andare a fare i fighetti in tempi di Coronavirus?

Chi sono questi emuli di Mennea che hanno bisogno di correre per mantenersi in piena forma e partecipare alla prossima corsa campestre per fare un figurone rispetto ad altri concorrenti claudicanti?

Possibile che per colpa di questi improvvisati atleti debba essere impegnato il premier Conte e il suo staff per diramare una nuova ordinanza con misure restrittive relative a tale pretesa di mezze tacche in vena di allenamenti?

Il pericolo della diffusione del virus ancora non è chiaro, per molte “pippe” travestite da campioni di atletica leggera.

Probabilmente costoro non hanno ancora avuto qualche amico o conoscente contagiato dal male.

Non possono quindi rendersi conto di cosa significhi lottare contro la morte quando i posti in ospedale scarseggiano.

Le forze dell’ordine sono chiamate a intervenire in modo severo, soprattutto nei confronti di tali soggeti: possono individuarli nelle stradine di campagna oppure mentre rientrano a casa guardando il cronometro e il contapassi: sono loroi diffusori del contagio, con il loro sudore sparso in giro, le salivazioni che lasciano dappertutto.

Il provvedimento

Il Governo ha emanato nuove misure restrittive per contenere il contagio del Coronavirus. Avranno efficacia a partire da domani, 21 marzo, fino a mercoledì 25 marzo, quando dovrà essere aggiornato o prorogato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emesso l’11 marzo.

Queste le misure restrittive “allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 adottate sull’intero territorio nazionale.


a) è vietato l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici;

b) non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; resta consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona;

c) sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, posti all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento carburante, con esclusione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali; restano aperti quelli siti negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro;

d) nei giorni festivi e prefestivi, nonché in quegli altri che immediatamente precedono o seguono tali giorni, è vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per vacanza”.

Per i trasgressori sanzioni fino a tre mesi di reclusione e ammenda di 206,00 euro.

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