Nella sala “Antonio Manganelli” della Questura di Avellino si è svolta questa mattina la cerimonia di premiazione del concorso-progetto “PretenDiamo Legalità”, rivolto alle scuole irpine. L’evento si è aperto con l’orchestra dei giovani studenti dell’Istituto Enrico Cocchia diretta dal maestro Sergio De Castris che ha eseguito “Te Deum”, “l’Inno alla Gioia” di Ludwig Van Beethoven, “L’Autunno di Antonio Vivaldi”.
Al premio hanno partecipato gli atleti delle Fiamme Oro Vincenzo Picardi, bronzo alle Olimpiadi e ai mondiali di pugilato nella categoria “Pesi Mosca” e Marzia Davide responsabile del centro Sportivo fiamme Oro “Antonio Manganelli” che hanno sottolineato ai piccoli studenti in sala come lo sport sia il metodo migliore per capire il valore delle regole ed il rispetto per gli altri. Ai due atleti è stato consegnato il riconoscimento da parte del Questore Maurizio Terrazzi. Una testimonianza significativa sull’importanza della legalità è arrivata dal maestro Giovanni Maddaloni direttore tecnico della società Star judo di Scampia, padre e allenatore del judoka Pino Maddaloni, oro olimpico ai giochi olimpici di Sydney nel 2000, a cui è stato consegnato un prestigioso riconoscimento per il suo impegno di docente di arti marziali e promotore della legalità. “Tramite il judo – ha sottolineato il maestro Maddaloni – si comprende la disciplina, il rispetto, il sacrificio, ma soprattutto l’inclusione e l’integrazione ed il rispetto delle regole che sono alla base della legalità”.
Un principio, quello della legalità, che per il questore Maurizio Terrazzi va promosso soprattutto tra gli studenti delle scuole primarie che diventeranno gli adulti del domani. “Parlare di legalità è sempre un impegno fondamentale. E soprattutto adoperarci perché venga rispettata. Ma anche questi momenti con i più giovani sono una parte fondamentale del nostro lavoro: è importante incontrare ragazzi, in questo caso delle scuole elementari e medie, che si cimentano in lavori creativi per mostrare il loro percorso di conoscenze di quelle regole che servono per vivere meglio tutti”.
“Abbiamo ottenuto risposte immediate da parte dei nostri uomini. È importante dare- afferma Terrazzi- sempre dimostrazione di essere presenti, ascoltare le esigenze per adoperarsi in modo concreto. Non sappiamo questi semi che frutti daranno, ma siamo fiduciosi che saranno risultati importanti”.
Sulla sinergia riscontrata tra i diversi clan in provincia di Avellino il Questore di Avellino conferma che la guardia resta alta. “Il quadro delineato lo conosciamo, ma questo certamente non ci rende tranquilli. Serve sempre massima attenzione, non bisogna lasciare minimo spazio anche a manifestazioni marginali che possono nascondere altro. Vanno approfonditi tutti gli episodi e le dinamiche per dare risposte in particolare sul piano preventivo e repressivo, ovviamente sotto il coordinamento della magistratura competente”.