A Montoro aggredito un operatore dell’Alto Calore Servizi. A denunciare l’accaduto è stata la Filctem Cgil. Da una prima ricostruzione sembrerebbe che l’agente tecnico della società che si occupa dell’erogazione dell’acqua potabile sia stato avvicinato da un cittadino che dopo averlo pesantemente apostrofato per le ripetute interruzioni alla fornitura idrica lo avrebbe colpito in pieno volto.
Il lavoratore dell’Acs è stato costretto a fare ricorso alle cure dei medici del vicino ospedale Landolfi di Solofra. Il segretario generale della Cgil di Avellino Franco Fiordellisi ha dal canto suo immediatamente inviato una nota alla Prefettura ed alla Questura di Avellino e per conoscenza anche al presidente dell’Alto Calore Lello De Stefano chiedendo “ad horas un intervento urgente presso l’ente a tutela dei lavoratori e degli utenti stessi”
“Quello che è accaduto a Montoro, rilancia Carmine De Maio – Filctem Cgil, è un fatto inaccettabile. Da più di tre anni i cittadini del comprensorio solofrano-montorese sono costretti a fare i conti con i disagi provocati dall’emergenza tetracloroetilene. Una emergenza ulteriormente acuiti dalla crisi idrica di questi mesi. La risposta da parte degli enti, amministrazioni comunali in testa, è stata del tutto inconsistente. Un solo dato: a più di tre anni dalla scoperta del tetracloroetilene in falda ancora non si è nemmeno partiti con il piano di caratterizzazione. Figurarsi poi quanto si dovrà attendere per la bonifica”.
Rispetto poi ai pozzi Alto Calore di Chiusa e S. Eustachio: “Si parla di analisi per una loro possibile reimmissione nella rete idrica. Il problema non sono le analisi ma gli investimenti. Questi pozzi vanno dotati di filtri a carboni attivi per abbattere la presenza di ogni traccia di tetracloroetilene. Altrove questa situazione è stata già adottata con successo e da tempo. Qui da noi si continua a ragionare dei massimi sistemi. Ad inseguire faraonici progetti di bonifica ma a nessuno sfiora l’idea di ‘copiare’ semplicemente quello che è stato fatto altrove. Intanto i disagi e l’esasperazione dei cittadini cresce. Noi come sindacato non possiamo in alcun modo accettare che a pagare per l’inerzia delle istituzioni siano solo ed esclusivamente i lavoratori che quotidianamente sono impegnati per limitare i disagi alla cittadinanza”