Deiezioni canine, il Tar annulla l’ordinanza del Comune di Avellino

Un altro flop per l’amministrazione comunale di Avellino che s’è vista annullare dal Tar l’ordinanza datata 8 maggio 2015. Una ordinanza giusta, nelle intenzioni di evitare deiezioni canine in città, ma complessivamente …scritta male. Perciò annullata nella sua interezza con la decisione del Tar al quale si era rivolta l’Anpana (Associazione Nazionale Protezione Animali Natura e Ambiente) per ottenere l’annullamento del “Divieto di deiezioni canine in aree pubbliche e obbligo di custodia” deliberato due anni fa dal comune capoluogo.

La decisione del Comune appariva condivisibile in alcuni punti, ma è il modo in cui era stata “confezionata” l’ordinanza ad avere indotto l’Associazione a rivolgersi al Tar ottenendo l’annullamento del provvedimento. E adesso? Staremo a vedere come si regolerà il Comando dei vigili Urbani che aveva organizzato una task force anti-deiezioni canine in una città dove i vigili sono davvero pochi e le loro professionalità andrebbero meglio sfruttate: lotta all’abusivismo, all’accattonaggio, alle soste selvagge, ai controlli negli esercizi commerciali. Cose sicuramente più serie e redditizie rispetto alla caccia alla “cacca” dei cani, attività per la quale pare siano state elevate, in tutto, solo 7 contravvenzioni. Un bilancio decisamente negativo nel rapporto tra investimento (del personale) e utile (multe per le quali potranno essere, ora, proposti ricorsi per ottenere l’annullamento in base alla decisione del Tar).

 

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