C’è un nuovo indagato nella complessa indagine relativa ai falsi diplomi e attestati venduti negli uffici della Cisl di Avellino da Antonio Petrillo, 67enne collaboratore del sindacato per il settore scuola, poi rimosso dall’incarico. (LEGGI QUI)
Altri indagati erano entrati pienamente nell’inchiesta ed ora si aggiunge anche un 60enne di Pratola Serra.
Sono sei, dunque, le persone che dovranno rispondere a vario titolo delle accuse ma l’elenco pare proprio destinato ad allungarsi perchè stanno emergendo i riscontri che gli inquirenti attendevano per fare piena luce su una vicenda intricata e squallida.
Attraverso una serie di procedure si consentiva infatti ad aspiranti privi di titoli validi, di potere scavalcare nelle graduatorie persone in possesso effettivamente dei requisiti richiesti e che avevano studiato per mesi pur di ottenere quei titoli che altri erano riusciti a comprare.
Le ipotesi di reato sono corruzione, usura e falsità materiale in atto pubblico.
Le indagini proseguono, in base alla proroga ottenuta dagli investigatori e presto si passerà al setaccio il lungo elenco delle persone che hanno acquistato quei falsi diplomi attraverso cui hanno poi ottenuto un posto di lavoro a scapito di persone oneste ed ignare di questa possibilità truffaldina di scalare le graduatorie attraverso l’acquisto di un pezzo di carta il cui costo andava dai 500 euro per patenti europee fino a 2000 euro per diplomi di specializzazioni.