Droghe, il procuratore Airoma: “No alla legalizzazione, non ferma la criminalità organizzata”

Domenico Airoma

“Le droghe e le dipendenze. Risvolti personali, sociali e giuridici”  gli elementi al centro dell’ incontro, tenuto questa mattina, presso l’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Agrario e per Geometri “De Sanctis”, per sensibilizzare e informare gli studenti sulle gravi conseguenze causate dall’assunzione di sostanze stupefacenti. Al tavolo erano presenti il dirigente scolastico Pietro Caterini, il prefetto di Avellino Paola Spena, il comandante provinciale dei Carabinieri Luigi Bramati, il procuratore della Repubblica di Avellino Domenico Airoma e il comandante provinciale della Guardia di Finanza il colonnello Salvatore Minale.

“Bisogna fare una corretta informazione – ha affermato il procuratore della Repubblica di Avellino Domenico Airoma – perché, innanzitutto, è sbagliato parlare ancora di ‘droghe leggere’ in quanto queste non esistono, così come non esistono più gli spinelli degli anni ’70 perché oggi il principio attivo è del 40%. Un solo spinello è sufficiente a provocare danni devastanti. Ai ragazzi cerco di spiegare la fine alla quale porta l’assunzione di queste sostanze. Un’altra sciocchezza enorme riguarda la legalizzazione della droga per la lotta alla criminalità organizzata perché, in realtà, quest’ultima ha solo interesse affinché questo mercato venga legalizzato in quanto più sono i consumatori più il mercato si estende”.

Agli studenti presenti in aula il Procuratore della Repubblica ha  portato una testimonianza  recente di una sua visita in una comunità di recupero partenopea. “Io, purtroppo, so come va a finire. Tanti ragazzi si sono trovati in un vicolo cieco dal quale è difficile uscire. Sono stato nelle comunità di recupero e vi assicuro che ascoltare le testimonianze dei giovani tossicodipendenti in cura vale più di partecipare alle conferenze e di tante lezioni. Mi sono trovato di fronte ragazzi che hanno fatto scelte sbagliate e sono diventati criminali. Scelte che spesso vengono fatte deliberatamente ovvero è chiaro il contesto in cui ci si trova, ma sono scelte fatte in modo superficiale per via del gruppo o di un pensiero alla moda come ‘che male c’è a drogarsi’. Secondo me occorre chiedersi, invece, quanto bene c’è in quello che facciamo.

“La libertà è una cosa seria, significa fare delle scelte, ma per scegliere bisogna sempre pensare, e pensarci bene. Per questo- prosegue Airoma – voi giovani dovete avere la capacità di indignarvi, di denunciare. In Procura abbiamo un gruppo di indagine dedicata al traffico di stupefacenti in città nonostante la provincia irpina sia ancora fondamentalmente sana da questo punto di vista, ma occorre tenere la guardia alta per impedire che alcuni fenomeni si radichino sul territorio generando successivamente conseguenze devastanti. E pensate – conclude Airoma – che talvolta siete proprio voi giovani a segnalare cose che non vanno, affidando poi a noi il compito di scoprire che i responsabili sono gli adulti”. Infine il Procuratore  ha reso noto  pubblicamente il suo indirizzo mail procuratore.avellino.procura.avellino@giustizia.it  affinché i più giovani possano scrivere o segnalare episodi di illegalità.

“Le droghe sono sostanze che già dalla minima assunzione determinano una diversa percezione del mondo, dell’ambiente e trasformano la capacità di agire – ha detto ai ragazzi presenti in aula il prefetto Paola Spena – poi c’è anche il rischio di dipendenze. Capisco che in voi ci possa essere la voglia di appartenere ad un gruppo ma, pensateci, probabilmente quel gruppo non ha fatto le riflessioni giuste. La scuola vi fornirà gli strumenti giusti per effettuare scelte consapevoli. La Prefettura ha il ruolo di coordinamento delle forze dell’ordine le quali svolgono un’attività di vigilanza e di controllo sui luoghi di spaccio, quindi contrastano il traffico di droga. E’ importante che sappiate che lo spaccio e il traffico di sostanze stupefacenti sono collegati alla criminalità organizzata. Quindi, qualunque vicinanza a soggetti che spacciano significa sostenere la criminalità organizzata. In Prefettura esiste il Nucleo Operativo Tossicodipendenze, provvisto di un assistente sociale, a cui arrivano le segnalazioni delle forze dell’ordine di casi di detenzione di droga per uso personale. Solo nel 2022 sono arrivate 320 segnalazioni di cui quasi l’80% copre la fascia tra i 18 e 26 anni. Di queste 320, 140 sono state ammonizioni mentre circa 150 hanno comportato l’adozione di provvedimenti ed effetti giuridici come la sospensione della patente, del porto d’armi o del passaporto. Ricadute che possono creare danni quando ci si affaccia al mondo del lavoro”.

Significativo il contributo del Comandante provinciale della Guardia di Finanza il colonello Salvatore Minale che ha fatto proiettare in aula un video esplicativo sugli effetti  deleteri delle sostanze stupefacenti sul corpo. “Il tema di oggi è di estrema attualità e di interesse per voi i giovani che vi affacciate alle insidie che proprio in questa fascia di età sono maggiori. Il ruolo della guardia di finanza è importante. Noi contribuiamo  sia alla prevenzione che al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti. Spesso avete visto-  ha affermato il colonello Minale  rivolgendosi agli studenti in aula –  le nostre unità cinofile  che lavorano anche fuori dalle scuole . Abbiamo anche reparti specializzati nel contrasto delle stupefacenti che lavorano  senza sosta e risparmio di energia. Basti pensare al sequestro record,  effettuato  due giorni fa, a Gioia Tauro di 3 tonnellate di cocaina che immesso sul mercato avrebbe fruttato un introito di oltre 800 milioni di euro. Somme che poi  la criminalità  organizzata avrebbe reinvestito nell’economia andando a drogare anche il mercato sano. Così gli imprenditori  si trovano  a dover competere con la  forte  e sleale concorrenza della criminalità organizzata”.

“Le attività delle forze dell’ordine e della Magistratura consentono di vincere le battaglie di oggi, ma le guerre del domani saranno vinte dai ragazzi che abbiamo di fronte – ha affermato il comandante provinciale dei Carabinieri Luigi Bramati –  e che dobbiamo motivare adeguatamente, perché possano percorrere questi passi e portare a compimento i nostri sforzi. La droga causa alle vittime e alle loro famiglie tragedia, conflitto, drammi, dolore, depressione. E’ importante esserne consapevoli”.

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