Elezioni 2018, a 14 giorni del voto manca ancora la proclamazione degli eletti

Quattordici dopo le elezioni manca ancora la proclamazione degli eletti. Colpa del Rosatellum. Già da lunedì i neo-senatori e martedì i neo-deputati sono attesi, rispettivamente, a Palazzo Madama e a Montecitorio per le foto e gli adempimenti formali di rito. Ma ancora non hanno ricevuto il telegramma ufficiale della prefettura che ne certifica l’avvenuta elezione.

Alcuni presidenti di seggio non si sono voluti assumere la responsabilità di fare i complessi calcoli imposti dalla nuova legge elettorale e non hanno concluso le operazioni di scrutinio, ma si sono limitati ad inviare le schede direttamente alle Corti d’appello che devono completare le operazioni per la proclamazione degli eletti.

Da ieri sono on line sul sito della Cassazione i verbali relativi ai conteggi ufficiali sul riparto dei seggi alla Camera e al Senato. Per quanto riguarda la Camera, gli uffici centrali circoscrizionali presso le Corti d’appello hanno comunicato i dati all’ufficio centrale presso la Cassazione, che ha provveduto ai conteggi sui voti ottenuti da partiti e coalizioni e sulla ripartizione dei seggi.

Sulla base di questi dati le corti d’appello devono fare la proclamazione degli eletti. Anche per quanto riguarda il Senato, la Cassazione ha pubblicato il verbale sulle operazioni dell’ufficio elettorale centrale, effettuate il 15 marzo: il documento individua le liste ammesse alla ripartizione dei seggi, mentre quest’ultimo conteggio, essendo su base regionale, è demandato alle corti d’appello.

Solo completata e ufficializzata la ripartizione, si passa alla proclamazione degli eletti, compito che spetta esclusivamente agli uffici elettorali circoscrizionali e agli uffici elettorali regionali presso le Corti di Appello.

Queste ultime comunicano i nomi alle prefetture competenti che provvederanno ad avvisare con un telegramma i nuovi parlamentari, che da lunedì e martedì potranno cominciare a presentarsi al Senato ed alla Camera per le formalità di rito, in attesa della prima seduta per l’elezione dei presidenti, in programma venerdì prossimo. 

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