Elezioni Avellino, Festa in crisi ma senza avversari

festa ferragosto 2023 - Avellino

Non è un buongiorno per chi amministra il comune di Avellino. L’inchiesta della procura sul concorso per l’assunzione di nuovi vigili urbani, che vede indagato un concorrente sospettato di avere avuto informazioni e documenti tali da favorirlo negli esami, al di là dell’ambito penale (tutto da accertare, s’intende) impone qualche riflessione su come abbia funzionato più complessivamente in questi anni la macchina comunale. Il sindaco è innanzitutto capo dell’amministrazione prima che esponente politico. La responsabilità nella scelta dei dirigenti è sua, così come sua è la scelta di avere lasciato assessorati sguarniti della presenza costante di un assessore (finanze e bilancio, turismo) , di fatto delegando ogni attività ai rispettivi dirigenti. Ora è evidente che dopo quasi cinque anni il metodo dell’uomo solo al comando, o meglio sul palco, qualche limite di gestione lo abbia palesato, soprattutto in termini di insufficiente controllo sull’operato della macchina burocratica. Ammesso che qualcuno abbia truccato le carte del concorso per vigili urbani, le responsabilità penali non ricadono certo sul sindaco e sui suoi assessori, ma è anche lecito chiedersi perché in cinque anni non si è fatto molto per rendere la burocrazia comunale migliore di quella che è, al netto del vezzo di procedere a tante troppe esternalizzazioni di servizi pubblici.

Il vescovo di Avellino ha parlato di una città luna park. La sua riflessione non può essere strumentalizzata a fini politici e ridotta come un’accusa al sindaco Festa (di nome e di fatto). Anche perché le critiche e soprattutto le alternative al metodo di governare del primo cittadino dovrebbero proporle le opposizioni. Ma è già evidente come il centrodestra abbia in fin dei conti deciso di non disturbare Festa: una buona fetta della coalizione sosterrà il sindaco ufficialmente così come aveva fatto cinque anni fa; l’altra parte sarà pronta a farlo nell’eventuale turno di ballottaggio con lo sfidante del centrosinistra. Tutto questo sempre che proprio il centrosinistra riesca ad arrivarci al secondo turno. Dopo la riununcia di Benny De Maio i protagonisti dell’accordo hanno deciso di rallentare le operazioni per far decantare la situazione. Scartato per ora il nome di un altro esponente della società civile che piacerebbe al Movimento cinque stelle, e ribadito il no alle primarie, resta l’opzione politica che al momento prevede due nomi in campo, quelli di Antonio Gengaro e di Giancarlo Giordano. Ironia della storia, proprio Giordano, che oggi appare favorito per la candidatura a sindaco, fu assessore insieme con Festa  e Petracca nella giunta Galasso che ideò il tunnel. Ancora poche settimane e Festa taglierà il nastro dell’opera nella più classica delle inaugurazioni elettorali. Il centrosinistra invece fa ancora molta fatica a vedere la luce che c’è in fondo.

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