Si blocca la strada della candidatura di Angelo Antonio d’Agostino in uno dei due collegi uninominali (Camera o Senato). Il mancato (per ora) accordo fra il centrodestra e Clemente Mastella rischia di fare pendere la bilancia dei voti di nuovo a favore del centrosinistra sia in Irpinia che nel Sannio, e questo sta alimentando una serie crescente di dubbi nella mente dell’imprenditore irpino.
Un problema in più per la coalizione formata da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, oltre ai cosiddetti cespugli, che anche a causa dell’assenza di candidature locali condivise rischia di regalare al centrosinistra ben due collegi uninominali. Del resto, il centrosinistra ha compiuto per tempo le sue scelte puntando su candidature che garantiscono un forte legame con l’elettorato.
Anche la presenza nelle liste proporzionali si è arricchita nella notte di un altro nome: Amalio Santoro, consigliere comunale di Avellino, sarà il capolista al Senato nella circoscrizione Avellino/Benevento/Caserta/Salerno, per Verdi/Sinistra italiana. Sul fronte opposto col passare delle ore aumenta la fatica per individuare due nomi che siano espressione del territorio. Per la Camera resta in campo l’ipotesi della ricandidatura di Cosimo Sibilia, sul quale pesa il veto di Forza Italia, mentre spera in un intervento dei vertici romani di Fratelli d’Italia Giovanni d’Ercole, che al momento può contare solo su un posto ne listino proporzionale in una collocazione non vincente.
Non si esclude la possibilità di scegliere un nome della società civile (si pensa al notaio Concita De Vitto), che al pari di un candidato proveniente da fuori provincia potrebbe contare soltanto sul voto di opinione a questo punto. Difficile infatti che una coalizione senza candidati e con pochissimi dirigenti di partito possa garantire un forte sostegno.