La morte di Franco Lo Conte (una delle persone più conosciute di Ariano Irpino) e di tanti altri pazienti stroncati dal Covid-19, dovrebbe farci riflettere su un dato fondamentale.
(LEGGI QUI – L’amico di tutti non ce l’ha fatta, ciao Franco)
La risposta organizzativa sanitaria è sufficiente per superare la polmonite che sembra essere la causa decisiva della morte degli ammalati?
Quando per una malattia non c ‘è terapia, diviene sempre più necessaria – anzi indispensabile – l’anticipazione diagnostica.
Diagnosticare la malattia già ai primi sintomi, senza aspettare l ‘arrivo del fatidico giorno della ” fame d’aria” è un dovere/obbligo di chi gestisce a tutti i livelli la sanità per impedire la fine di una vita che potrebbe invece essere salvata.
Ciò può avvenire solo ed esclusivamente praticando un semplice test diagnostico allo stesso domicilio dell’ammalato oltre, ovviamente, tutti i successivi esami necessari ma eseguibili solo in ospedale (tac, eccetera).
Il SSN e quelli territoriali veramente stanno offrendo il massimo o si stanno affidando solo all’eroismo dei medici e dei sanitari tutti?
I cittadini vogliono capire adeeo tutto questo. Saperlo “dopo” servirà a nulla perchè sarà stato già contato l’esercito dei caduti.
E non serviranno più le migliaia di indagini degli organi preposti, che si apriranno in tutt’Italia, per ricercare “il” oppure “i” colpevoli perchè, anche se scovati, mai potranno riportare in vita tanti morti e restituire serenità alle famiglie.