La bomba “FinWorld” è deflagrata nella giornata di ieri. Tutte le società che hanno sottoscritto la polizza fideiussoria, per l’iscrizione al campionato, con la suddetta società saranno chiamate a sostituirla con una nuova e soprattutto legale, secondo quanto ordinato dal Commissario Straordinario della Figc, Roberto Fabbricini.
Palermo, Lecce (Serie B); Arzachena, Cuneo, Juve Stabia, Lucchese, Matera, Pro Piacenza, Reggina, Rende, Siracusa e Teramo (Serie C) hanno tempo fino al 28 settembre per mettersi in regola, pena ammende di 800 mila euro (per la cadetteria) e 350 mila euro (per la terza serie) oltre a un massimo di 8 punti di penalizzazione da scontare nel campionato in corso.
Nell’elenco delle società chiamate a sottoscrivere una nuova fideiussione ci sarebbe potuta essere l’U.S. Avellino, se non avesse ricevuto il benservito da Figc, Coni e Tar Lazio. La società biancoverde aveva presentato, in un primo momento, una fideiussione rilasciata con la compagnia rumena Onix Asigurari, ritenuta non idonea da tutti i gradi di giudizio perché priva del rating, seppure presentasse un indice di solvibilità maggiore rispetto ai parametri imposti dalla FIGC. In seconda battuta il club irpino aveva presentato, ma fuori tempo massimo, una seconda polizza fideiussoria sottoscritta proprio con la FinWorld, neppure presa in considerazione nei vari gradi di giudizio.
“La concessione di un termine così incredibilmente ampio è incomprensibile se confrontato con quello ristrettissimo che ha avuto a disposizione questa società per lo stesso adempimento. Le interessate erano già state “allarmate” da comunicazioni delle Leghe di appartenenza risalenti all’ormai lontano 13 luglio e, quindi, hanno già avuto oltre un mese a loro disposizione per “sondare” il mercato delle garanzie fideiussorie“, ha tuonato l’U.S. Avellino attraverso un comunicato stampa emesso per evidenziare l’enorme disparità di trattamento.
Perché all’Avellino sono stati concessi soltanto due giorni per mettersi in regola, mentre le dodici società sopraelencate hanno potuto contare su oltre due mesi di tempo per sostituire la polizza non idonea?
“La FIGC ha inoltre stabilito che la mancata sostituzione della garanzia nel termine prescritto comporterà “solo” l’irrogazione di un’ammenda e di una penalizzazione – ha proseguito l’U.S. Avellino – ovvero la giusta sanzione. Ciò è ancor più incredibile per chi, come questa società, si è vista escludere dal calcio professionistico per un’irregolarità molto meno grave. Siamo, palesemente, davanti a trattamenti discriminatori. La situazione tuttavia conforta quanto già sostenuto dai difensori dell’ U.S. Avellino nei giudizi innanzi alla giustizia sportiva ed amministrativa in relazione alla disparità di trattamento subìta e merita il massimo impegno della società e dei professionisti che l’affiancano per la tutela delle ragioni della stessa“.