Furti di macchine agricole, una donna a capo della banda

Era una coppia di coniugi di Montella a capo della banda dedita ai furti di macchine agricole sgominata dai carabinieri. Per i due coniugi di Montella è scattata la custodia cautelare in carcere, altri due complici (un 53enne di Lioni ed un 33enne di Montecorvino Rovella) invece, sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari ed un 40enne di Giffoni Valle Piana è stato colpito dall’obbligo di dimora nel Comune di residenza. Altre quattro persone risultano tuttora indagate per ricettazione in stato di libertà: si tratta di due agricoltori di Lioni, di un operaio di Calitri ed un allevatore di Savignano Irpino. 

L’attività illecita della banda dall’Alta Irpinia si estendeva a tutta la provincia di Avellino, Salerno fino a Grosseto e Viterbo “una successiva attività di riciclaggio della refurtiva, preceduta dall’adozione di meticolosi accorgimenti utili a dissimularne le originarie caratteristiche ed alterarne i documenti di circolazione”. Il Comandante Massimo Cagnazzo ha precisato che “la banda evitava proprio le aziende in cui erano stati installati antifurti anche di ultima generazione o impianti di videosorveglianza. Quindi un consiglio che possiamo dare a chi lavora in questo ambito, è quello di installare anche gps sui mezzi agricoli per permettere l’individuazione degli stessi nel caso in cui si verificasse un furto”.

Gli approfondimenti info-investigativi  (coordinati dalla Procura della Repubblica di Avellino diretta dal Procuratore Rosario Cantelmo) hanno permesso, quindi, di documentare le responsabilità di due coniugi di Montella, lui 49enne e lei 45enne che impiegavano gli altri complici indagati nel compimento dei furti e nella commercializzazione delle macchine rubate.

Progressive operazioni di perquisizioni hanno permesso di recuperare, oltre a numerosa attrezzatura come decespugliatori, frese, motoseghe, trapani, ecc., in parte restituita agli aventi diritto ed in parte donata su disposizione della Procura di Avellino ad un ente di beneficenza, anche quattro trattori ed un escavatore, per un valore complessivo di circa 150mila euro, restituiti agli aventi diritto.

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