Gestione rifiuti, in otto a giudizio: c’è pure il manager di IrpiniAmbiente

La prima udienza del processo a carico di otto persone accusate, a vario titolo, di inottemperanze legate alla gestione di rifiuti e molestie olfattive, ha registrato la costituzione quale parte civile, nei confronti degli indagati, anche dell’Amministrazione Provinciale di Avellino presieduta da Domenico Biancardi.

Tra i soggetti a giudizio c’è pure Nicola Boccalone per il quale si è appena concluso il mandato di amministratore delegato di IrpiniAmbiente, la partecipata dell’Amministrazione Provinciale, ovvero il braccio operativo dell’Ente presieduto da Biancardi e mediante cui viene gestito l’intero ciclo di raccolta, trasporto e recupero/smaltimento dei rifiuti dei comuni del bacino di competenza.

Oltre alla Provincia di Avellino, ha presentato istanza di costituzione di parte civile anche l’associazione «Salviamo la Valle del Sabato», presieduta da Franco Mazza.

Sulle due richieste il giudice monocratico del tribunale di Avellino, Lorenzo Corona si pronuncerà nella nuova udienza in calendario per il 29 gennaio.

Gli indagati

Sono otto le persone rinviate a giudizio: Nicola Boccalone amministratore dimissionario di IrpiniAmbiente, la dirigente tecnica Annarosa Barbati, il responsabile tecnico dell’impianto Vincenzo Biondo, Pantaleone Dentice e Gaetano Dentice della società di smaltimento rifiuti omonima, Alfonso Marsella della Co.Bi.Em, Antonio De Blasio della Aurubis Italia, Eliodoro Santonicola, imprenditore della Meridionale Alimenti.

Boccalone è accusato di avere concorso, con la dirigente tecnica Annarosa Barbati e il responsabile tecnico dell’impianto Vincenzo Biondo, alla raccolta, al recupero e allo smaltimento di tonnellate di rifiuti, in dispregio ad alcune prescrizioni imposte dall’Autorizzazione Integrata Ambientale.

Secondo le indagini, alcuni rifiuti sarebbero stati stoccati “senza la stabilizzazione biologica in condizioni aerobiche”, che avrebbe causato la produzione di acido solfidrico e mercaptani con i cattivi odori collegati.

L’impulso all’indagine

In seguito alle denunce di residenti e comitati ambientalisti della Valle del Sabat, fu dato inizio all’indagine coordinata dalla Procura di Avellino. Importante si è rivelata l’attività del comitato Salviamo la Valle del Sabato che ha portato avanti  una campagna contro l’inquinamento della zona.

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