Bilanci e prospettive, ma anche le criticità e le iniziative del mondo giudiziario al centro dell’incontro, tenutosi oggi, nell’aula magna Rosario Livatino e organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Avellino, dalla Procura e dal Tribunale di Avellino.
“Il mondo del carcere ha bisogno di una visione completa. Per troppo tempo abbiamo – afferma il Sottosegretario Ostellari – assistito a governi, che non hanno avuto una visione completa. E quando parlo di visione completa, mi riferisco alla necessità di fare assunzioni programmate, non solo di polizia penitenziaria, ma anche di educatori e di personale, compresi, i funzionari contabili, di cui nessuno ha mai parlato e che sono fondamentali per far funzionare bene il sistema. Se noi abbiamo questo quadro così complesso e completo riusciamo a chiedere l’applicazione delle norme all’interno dei nostri istituti, altrimenti facciamo fatica. E’fondamentare avere una visione e noi l’abbiamo. E per la mia delega, in particolare, abbiamo adottato due circolari, tra cui una che stoppa la sorveglianza dinamica, che fino a pochi mesi era di moda, che rinchiude, nel buon senso del termine, le celle nei regimi ordinari. Una decisione che va sia a protezione dei detenuti, sia del personale. Inoltre abbiamo stabilito, che in caso di aggressioni e di comportamenti delittuosi dei singoli detenuti che questi possano essere trasferiti anche fuori dalla regione di competenza. Queste scelte servono a riportare all’interno di questo settore il rispetto delle regole, cosa che dobbiamo assolutamente pretendere, altrimenti non riusciamo a fare sicurezza dentro e nemmeno poi fuori”.
Poi Ostellari si sofferma sull’ App che dovrebbe accelerare i tempi dei procedimenti giudiziari. “Nel 2023, il dipartimento di transizione digitale e tecnologica è entrato nella sua funzionalità. Questo ovviamente con innumerevoli impegni assunti in sede di Pnrr ha determinato una serie di attività che questo dipartimento doveva fare. Attività che si sono fatte e si dovranno implementare. Nel penale siamo partiti di recente. Ovviamente ci sono cose che dovranno essere stemate ed implementate. E lo faremo con una serie di investimenti che abbiamo già programmato. E’una macchina che si è avviata ed è un programma, che dobbiamo realizzare nel medio- lungo termine. Non è ipotizzabile, che subito le cose possano funzionare subito appieno, ma chiediamo una mano dai magistrati, dal personale e da tutto il modo della giustizia e che queste applicazioni e software possano funzionare e implementati in modalità regolata”.
“Noi stiamo provando a fare un esperimento, che è quello- afferma il procuratore Airoma – di fare un bilancio sociale. Solo che per per farlo occorrono anche delle risorse e competenze. E noi abbiamo pensato di fare un bilancio sociale sui generis e cioè di provare a convocare tutti i protagonisti e discutere dello stato di giustizia, ma senza fare proclami e provare fare una radiografia delle cose che vanno e di quelle che non vanno, convocando tutti gli attori, il personale amministrativo, la polizia giudiziaria e ci fa molto piacere che sia presente anche il governo con il sottosegretario Ostellari. Personalmente, sono sempre molto autocritico e pertanto rimango insoddisfatto per molte questioni, comprese alcune problematiche nell’ambiente lavorativo che vorrei vedere risolte. Ad esempio, c’è ancora spazio per migliorare l’organizzazione. È importante garantire che l’ambiente lavorativo, soprattutto nel settore giudiziario, sia sicuro e confortevole per tutti i soggetti coinvolti, che siano ministri, giudici o avvocati. La priorità è assicurare che coloro che lavorano nell’ambito della giustizia possano farlo con sicurezza e tranquillità”.
“Lo stato dei procedimenti giurisdizionali è in linea con la media nazionale”, afferma il Presidente facente funzione del Tribunale, Roberto Melone. “Tutti i nostri dati indicano una diminuzione rispetto all’anno precedente, segnalando un trend positivo nelle statistiche. Tuttavia, oltre ai numeri, sono soddisfatto di questo incontro poiché ci permette, con la partecipazione del governo, del Consiglio Superiore, di evidenziare le problematiche. Ci stiamo anche dedicando a questioni che, pur non essendo direttamente giurisdizionali, sono cruciali per il funzionamento dell’apparato giudiziario nel suo complesso. Infine, i programmi del PNRR sono molto ambiziosi e faremo del nostro meglio per raggiungerli”.
Conclude il Presidente dell’Ordine degli Avvocati Fabio Benigni: “Abbiamo inteso promuovere questo confronto tra avvocatura, magistratura e personale amministrativo proprio per aprire un dialogo sui problemi e sulle criticità che gli operatori del settore affrontano quotidianamente. La presenza del sottosegretario ci consente di rappresentare i problemi e di facilitare la ricezione delle nostre istanze e delle nostre proposte di orientamento presso il Ministero della Giustizia”.