Il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, è ultimo in Italia per gradimento dell’azione amministrativa, secondo la classifica/sondaggio de Il Sole 24 Ore.
Ci sono vari modi per commentare quello che rimane un sondaggio e va dato atto a Festa di avere scelto quello più originale. Piuttosto che spiegare che il sindaco sarà giudicato alla fine del mandato dagli elettori, e che quando si arriva a metà del percorso ci sono sempre dei cali anche bruschi di consenso, Festa ha parlato di ottimo risultato.
Già, perché il 44% di gradimento secondo lui mica significa che sei avellinesi su dieci bocciano il suo operato, ma dimostra che lui ha quasi raddoppiato (?) i consensi rispetto al primo turno delle elezioni amministrative del 2019, quando raggiunse poco più del 28% delle preferenze. Fare un parallelo fra voti e gradimento è azzardato sul piano logico/matematico ma rischia di essere ancora più severo per il sindaco Festa.
Tre anni fa gli elettori, sia al primo che al secondo turno espressero un voto di fiducia nel suo operato, ritenendolo degno di credito per amministrare bene la città. Il sondaggio di ieri dice che quattro avellinesi su dieci bocciano invece il suo operato, dopo averlo visto alla prova.
Gianluca Festa fa bene ad andare avanti con la sua azione amministrativa, ma deve essere consapevole che il sondaggio sul gradimento non può essere smentito dall’ultimo voto del 2019, ma soltanto dal futuro voto del 2024.
