Il presidente del Tribunale di Avellino si congeda: “Un settennato di criticità e alcune rivoluzioni”

Vincenzo Beatrice

Il presidente del Tribunale di Avellino, Vincenzo Beatrice, si appresta a concludere la sua illustre carriera nella magistratura il prossimo 1 dicembre. Questa mattina, nell’Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Avellino, Beatrice  ha rivolto un saluto  a colleghi , personale ed esponenti del modo forense per celebrare i sette anni di servizio durante i quali ha affrontato sfide significative.

In un commosso  discorso il presidente del tribunale del capoluogo irpino ha condiviso le sue riflessioni sul suo mandato e sullo stato attuale della giustizia. “Il Tribunale, al momento, sarà retto da un vicario fino alla nomina del titolare. Io ho lavorato molto. Ho lavorato molto perché, come voi sapete, questo settennato, durante il quale sono rimasto per sette anni, è stato contrassegnato da molte criticità e alcune rivoluzioni. La prima criticità è stata determinata dall’assorbimento in capo al Presidente del Tribunale del coordinamento di tutti gli uffici del Giudice di Pace, che rappresentano il numero V nel nostro circondario. E questo ha gravato il Presidente di responsabilità importanti, poiché tale coordinamento ha riguardato sia l’attività giudiziaria che l’attività amministrativa.

Poi  Beatrice si è soffermato sulla complessa fase vissuta con la pandemia. “Come dicevo spesso in conversazioni con il mio staff, guardate, il Covid non è nulla rispetto a quello che sarà la ripresa. È stato proprio così. Il PNRR ha impegnato l’Italia con l’Unione Europea anche sul versante della giustizia. Ci siamo dovuti reinventare perfino la logistica, perché sono arrivati tanti nuovi funzionari per l’ufficio e il processo, e siamo stati costretti a riorganizzare gli spazi per dare a tutti una sistemazione adeguata e dignitosa. Ci siamo però riusciti e adesso i risultati si sono visti. Il Tribunale, già prima del Covid, aveva intrapreso un percorso virtuoso di produttività. Lo ha continuato durante il Covid, anche se è stato agevolato dal fatto che le nuove iscrizioni sono state in numero inferiore durante quel periodo. Poi, finito il Covid, ci siamo impegnati moltissimo e ancora abbiamo registrato dei veri e propri record di riduzione del carico. Mi posso ritenere soddisfatto per quello che sono riuscito ad ottenere dai miei colleghi”.

“C’è stato un mancato interesse da parte di tutti i dirigenti del Tribunale, perché come voi sapete, inizialmente tutti gli interventi erano affidati al Proprietorato delle Opere Pubbliche. Ora cosa è accaduto? Dicevo inizialmente perché è accaduta una cosa nuova, cioè il Ministero ha assunto direttamente alcune, quasi tutte, se non addirittura tutte, le opere che dovevano essere fatte ed è stato approvato recentemente un progetto integrato di queste opere che adesso è al vaglio del Ministero e, diciamo, si attendono i passi successivi di spessore concreto.

Il presidente ha espresso la sua  soddisfazione per il riconoscimento ottenuto a Sant’Angelo dei Lombardi. “L’altro giorno sono stato a Sant’Angelo dei Lombardi perché ho avuto una grande soddisfazione, quella di essere addirittura chiamato dalle comunità sulle quali io ho operato e quindi quale miglior riconoscimento che si è fatto qualcosa di buono. Sant’Angelo ha subito un secondo terremoto, quello della soppressione, ed è stata una… ha avuto un effetto rovinoso sull’economia. Guardate che il Tribunale è un grande datore di lavoro, quindi, diciamo, gestisce un indotto dell’attività giudiziaria estremamente rilevante. E questo indotto è mancato. È mancato all’improvviso, con l’assorbimento. Per fare un esempio, se una cittadina dell’Alta Irpinia prima si rivolgeva a avvocati del posto, se i magistrati che lavoravano al Tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi avevano a disposizione degli elenchi, dei professionisti per gli incarichi di consulenza, tutti dell’Alta Irpinia. Oggi non è più così, perché il territorio dell’Alta Irpinia si è mescolato, quasi nascondendosi, nell’intero circondario del Tribunale di Avellino. Questo è stato, diciamo, l’effetto, a mio avviso, devo dire, più deleterio, perché la giustizia comunque è amministrata, la giustizia dell’Alta Irpinia è amministrata decentemente anche dal Tribunale di Avellino. Che cosa accadrà in futuro? Mi hanno detto che stanno lì a Sant’Angelo, stanno lottando per vedersi riconosciuto, diciamo così, nuovamente come presidio di prossimità importante. Qualcosa pare che si muova in sede ministeriale, però che volete che vi dica? Sono passati anche dieci anni dalla soppressione, non saprei, date un pronostico”.

Infine Beatrice ha condiviso con orgoglio i successi raggiunti nella gestione delle cause di separazione e divorzio. “Io personalmente credo che sarò ricordato per, diciamo, tutta l’opera tenace e appassionata che ho fatto per chiudere nel più breve tempo possibile le cause di separazione e divorzio, cioè le cause per crisi familiare. E devo dire con soddisfazione da parte degli stessi coniugi, degli avvocati, i quali avvocati sono stati parte determinante e non si sono tirati indietro in questo sforzo”.

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