Il sottobosco di De Luca

E’ abbastanza facile purtroppo denunciare l’indifferenza della Regione Campania nei confronti della provincia di Avellino: dai trasporti alla sanità vi è un elenco lungo e ancora incompleto di tagli, mancati investimenti che sta già provocando danni al presente e al futuro. Anche i pochi annunci di opere pubbliche fatti in passato da De Luca non si sono per ora tradotti in nulla di concreto: l’elettrificazione della ferrovia Avellino-Salerno e l’oramai arcinota strada Lioni-Grottaminarda. Ad onor del vero non è che la Regione Campania stia programmando molto per le altre province. Il metodo è sempre quello della spesa pubblica spesso fine a se stessa, che serve per creare consenso e se va bene a risolvere qualche problema. La differenza fra l’Irpinia e il resto della Campania sta tutta qui: Salerno è la città di De Luca che dà spesso l’impressione di volerne essere ancora il sindaco, basti pensare ai finanziamenti per lo stadio e il palasport. Napoli è Napoli: troppo grande per potere essere ignorata. A Benevento e in una certa misura a Caserta Clemente Mastella si erge a rappresentante degli interessi territoriali, facendo valere i suoi oltre centomila voti. Il problema di Avellino e dell’Irpinia non è quello di non ricevere, bensì quello di non chiedere. Semplicemente la nostra classe politica, dai parlamentari nazionali ai consiglieri regionali, ai sindaci, non è in grado di presentare una proposta, persino un nudo elenco di cose da fare.
Ci si accontenta di quel molto poco, quasi sempre in termini di nomine e pratiche burocratiche che bastano a De Luca per tenersi buono il sottobosco, neanche decisivo a dire il vero per vincere le ultime elezioni.

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