“La regia delle condotte criminose relative all’indagine “Dolce Vita” sarebbe sostanzialmente riconducibile tutta a Gianluca Festa. Dai concorsi pilotati agli accordi di sponsorizzazione per Eurochocolate”.
È quanto emerge dalle motivazioni depositate dai giudici della VIII sezione di Napoli del Tribunale del Riesame, che hanno respinto la richiesta di revoca della misura dei domiciliari presentata dai legali dell’ex sindaco Luigi Petrillo e Concetta Mari. Una scelta motivata in una decina di pagine che conferma l’impianto accusatorio della Procura di Avellino. Festa è ai domiciliari dal 18 aprile scorso, indagato per peculato, depistaggio, turbativa d’asta, falso e corruzione.
«Unica misura adeguata è quella in atto (gli arresti domiciliari) necessariamente corredata dal divieto di comunicazione con estranei per la necessità di impedire l’inquinamento probatorio» scrivono i giudici. «Festa – si legge – è chiamato a rispondere di numerosi e gravi reati commessi in un arco temporale ristretto e che le condotte sono state di fatto interrotte dall’intervento investigativo». Da qui la conferma della misura cautelare.
Le indagini avrebbero dimostrato «il ruolo assolutamente preminente rivestito da Festa che è risultato protagonista di tutte le vicende oggetto di indagine anche di quelle di cui non è stato chiamato a rispondere, come nel caso del concorso pubblico per funzionario tecnico» indetto dal comune di Avellino, e che vede coinvolta una collaboratrice dell’architetto Fabio Guerriero, fratello dell’ex consigliere Diego. Secondo i giudici del Tribunale delle Libertà, «alcuni illeciti non sono stati commessi nell’espletamento della carica di sindaco, ma in ragione di relazioni interpersonali improntate a scarsissimo rispetto dei ruoli da ciascuno ricoperti, favoriti da un opaco contesto ambientale».
Sulla sparizione del computer in dotazione al sindaco, non ancora ritrovato, Festa si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Secondo gli inquirenti, Festa avrebbe stampato del materiale poi ripartito in più buste, una di queste consegnata al padre di un giovane indagato a piede libero e fermato nel corso dell’espletamento della prova per Vigili Urbani a Palazzo di città. E si ritiene che il giovane non sia il solo ad aver ricevuto in anticipo le domande della selezione.
Gli inquirenti ipotizzano che vi siano più candidati al concorso ad aver avuto le domande d’esame in anticipo. e a reggere l’impianto accusatorio c’ è una supertestimone che ha raccontato agli inquirenti le anomalie sulle gare d’appalto indette dal comune e sulla composizione delle commissioni d’esame per i concorsi pubblici. La funzionaria comunale ascoltata dagli inquirenti già nel maggio 2023, avrebbe evidenziato la presenza nelle commissioni sempre degli stessi funzionari e l’attribuzione di compensi eccedenti rispetto alle previsioni normative.
Dichiarazioni rese dalla funzionaria, che poi hanno trovato effettivo riscontro – ricostruiscono i giudici dell’VIII sezione del tribunale del Riesame di Napoli nelle motivazioni dell’ordinanza di conferma degli arresti domiciliari per l’ex sindaco Gianluca Festa – grazie alle intercettazioni ambientali e ai servizi di osservazione e controllo posti in essere dagli inquirenti. Il 9 gennaio 2024, cimici e telecamere installate negli uffici comunali hanno registrato una conversazione tra Festa e Smiraglia.
regia delle condotte criminose relativamente all’indagine “Dolce Vita” sarebbe sostanzialmente riconducibile tutta a Gianluca Festa. Dai concorsi pilotati agli accordi di sponsorizzazione per Eurochocolate”.
È quanto emerge dalle motivazioni depositate dai giudici della VIII sezione di Napoli del Tribunale del Riesame, che hanno respinto la richiesta di revoca della misura dei domiciliari presentata dai legali dell’ex sindaco Luigi Petrillo e Concetta Mari. Una scelta motivata in una decina di pagine che conferma l’impianto accusatorio della Procura di Avellino. Festa è ai domiciliari dal 18 aprile scorso, indagato per peculato, depistaggio, turbativa d’asta, falso e corruzione.
«Unica misura adeguata è quella in atto (gli arresti domiciliari) necessariamente corredata dal divieto di comunicazione con estranei per la necessità di impedire l’inquinamento probatorio» scrivono i giudici. «Festa – si legge – è chiamato a rispondere di numerosi e gravi reati commessi in un arco temporale ristretto e che le condotte sono state di fatto interrotte dall’intervento investigativo». Da qui la conferma della misura cautelare.
Le indagini avrebbero dimostrato «il ruolo assolutamente preminente rivestito da Festa che è risultato protagonista di tutte le vicende oggetto di indagine anche di quelle di cui non è stato chiamato a rispondere, come nel caso del concorso pubblico per funzionario tecnico» indetto dal comune di Avellino, e che vede coinvolta una collaboratrice dell’architetto Fabio Guerriero, fratello dell’ex consigliere Diego. Secondo i giudici del Tribunale delle Libertà, «alcuni illeciti non sono stati commessi nell’espletamento della carica di sindaco, ma in ragione di relazioni interpersonali improntate a scarsissimo rispetto dei ruoli da ciascuno ricoperti, favoriti da un opaco contesto ambientale».
Sulla sparizione del computer in dotazione al sindaco, non ancora ritrovato, Festa si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Secondo gli inquirenti, Festa avrebbe stampato del materiale poi ripartito in più buste, una di queste consegnata al padre di un giovane indagato a piede libero e fermato nel corso dell’espletamento della prova per Vigili Urbani a Palazzo di città. E si ritiene che il giovane non sia il solo ad aver ricevuto in anticipo le domande della selezione.
Gli inquirenti ipotizzano che vi siano più candidati al concorso ad aver avuto le domande d’esame in anticipo. e a reggere l’impianto accusatorio c’ è una supertestimone che ha raccontato agli inquirenti le anomalie sulle gare d’appalto indette dal comune e sulla composizione delle commissioni d’esame per i concorsi pubblici. La funzionaria comunale ascoltata dagli inquirenti già nel maggio 2023, avrebbe evidenziato la presenza nelle commissioni sempre degli stessi funzionari e l’attribuzione di compensi eccedenti rispetto alle previsioni normative.
Dichiarazioni rese dalla funzionaria, che poi hanno trovato effettivo riscontro – ricostruiscono i giudici dell’VIII sezione del tribunale del Riesame di Napoli nelle motivazioni dell’ordinanza di conferma degli arresti domiciliari per l’ex sindaco Gianluca Festa – grazie alle intercettazioni ambientali e ai servizi di osservazione e controllo posti in essere dagli inquirenti. Il 9 gennaio 2024, cimici e telecamere installate negli uffici comunali hanno registrato una conversazione tra Festa e Smiraglia.
I giudici del Tribunale della Libertà hanno concluso che le dimissioni di Festa da sindaco non eliminano il rischio di recidiva e inquinamento probatorio. Hanno inoltre sottolineato che il comportamento di Festa durante le indagini dimostra una personalità “allarmante” e un elevato rischio di ulteriori interventi illeciti.