E’ durato, in pratica, mezz’ora – al netto delle operazioni preliminari e dei convenevoli – l’interrogatorio al quale è stato sottoposto il presidente dell’Avellino Walter Taccone, da parte degli esponenti della Procura Federale della Figc, in merito alla presunta combine di Catanzaro – Avellino del 5 maggio 2013. La gara fu vinta dagli irpini per o-1 (gol di Zigoni) e sancì la promozione in B con una giornata di anticipo.
Al termine del colloquio, intorno alle 13,30 il presidente dell’Avellino è uscito abbastanza sereno dagli uffici della Figc e si è limitato a fornire chiarimenti anche ai cronisti in attesa, senza entrare nel merito. “Gli atti sono coperti da segreto istruttorio e quindi non posso svelare di cosa abbiamo parlato. Dico solo di stare tranquilli perchè io sono tranquillo”.
Pare che gli inquirenti federali abbiano sottoposto all’attenzione del Presidente Taccone alcune frasi, frutto di intercettazioni emerse nella inchiesta penale svolta dai magistrati della Procura della Repubblica di Palmi. In quelle conversazioni ci sarebbero stati chiari riferimenti alla partita in questione. Le intercettazioni, secondo quanto trapelato, riguarderebbero altre persone, non tesserati dell’Avellino dei quali però costoro avrebbero parlato nelle frasi registrate.
Ora dovranno essere ascoltati altri due testi, poi la Procura Federale formalizzerà la eventuale richiesta di rinvio a giudizio ma si potrebbe andare pure verso l’archiviazione del caso, ove mai non dovessero emergere elementi tali da giustificare un processo sportivo. Rispettando i vari step, ovvero i termini concessi alle parti e ogni altra formula procedurale, nel caso vi sia un rinvio a giudizio, il processo si celebrerebbe con la nuova stagione agonistica già iniziata. L’impressione dell’avv. Eduardo Chiacchio, che ha assistito all’interrogatorio di Walter Taccone, è molto realista: “La Procura sta procedendo in fretta, convocando ad horas i tesserati per gli interrogatori in modo da chiudere la fase istruttoria in breve tempo, essendo coinvolti diversi soggetti e con due società che fungono da terzi interessati, ovvero Vibonese e Trapani, le quali ovviamente premono e nutrono interessi specifici per avere sentenze rapide. Siamo dinanzi a una situazione molto delicata perciò dovremo essere cauti e attenti”.
Inutile azzardare ipotesi, meglio procedere gradualmente in attesa delle decisioni degli inquirenti federali che vogliono chiudere presto questa vicenda.