La peggio gioventù

Anche ad Avellino la malavita non fa eccezione: si spara quando si è deboli e occorre farsi spazio, spargendo il panico e provocando l’omertà. Dopo le ultime operazioni che hanno inferto un colpo durissimo ai capi della camorra cittadina, le seconde e le terze linee provano a compiere il salto di qualità, facendosi spazio innanzitutto per gestire il mercato della droga. I numeri dei gruppi criminali attenzionati dai Carabinieri e della Polizia, nonchè dalla Procura che presto potrebbe trasferire anche gli ultimi fascicoli alla DDA di Napoli, ipotizzano pochi membri coinvolti, tutti giovanissimi, nati e operativi fra Avellino e Mercogliano, e proprio per questo pericolosi, non avendo consapevolezza del limite da non superare, anche per non attirare troppo l’attenzione delle Forze dell’Ordine. Possibile che l’agguato di viale Italia abbia una risposta da parte dello Stato nelle prossime ore, anche se l’esigenza di garantire una risposta alla comunità non va di pari passo con la necessità di condurre indagini in grado di fare ottenere poi condanne severe. Resta il fatto che in un anno la guerra fra giovani e giovanissimi ha sino ad ora prodotto diverse risse e tre tentati omicidi: a Mercogliano, nei pressi della stessa sede della Questura e ora lungo viale Italia.

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