Le Amos e le Amdos irpine al seminario internazionale di geografia medica

L’esperienza delle Amos e delle Amdos irpine diventa un caso di scuola. La professoressa Angela Cresta dell’Università del Sannio ha portato al dodicesimo seminario internazionale di geografia medica tenutosi a Perugia il lavoro svolto nei 118 comuni dell’Irpinia dalle “volontarie in rosa” a sostegno della prevenzione oncologica. Nella nostra Regione la popolazione femminile accede allo screening per la prevenzione del cancro al seno in una percentuale ancora troppo bassa. Il numero assoluto più basso di donne che ha eseguito una mammografia  (sia all’interno sia all’esterno dei programmi di screening) si registra in Campania (50% – solo il 23% presso le strutture pubbliche). Eppure numerosi studi hanno dimostrato come lo screening mammografico può ridurre la mortalità da carcinoma mammario ed aumentare le opzioni terapeutiche.

Ecco dunque l’importanza dell’azione portata avanti dalle Amods e dalle Amos. Un impegno testimoniato dai numeri. Nel 2017 l’impegno delle Amos e delle Amdos irpine si è tradotto in 146 ambulatori, 9160 visite senologiche, 1698 pap test, 1835 screening segnalati e numerose altre visite specialistiche. A questi numeri è stato possibile arrivare grazie ad una attività che vede le volontarie lavorare 365 giorni all’anno e “fare rete” con le altre realtà operanti sul territorio a cominciare da Asl di Avellino ed azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino. Senza dimenticare il territorio e gli attori locali che vengono coinvolti nei percorsi di formazione, convegni ed attività di sensibilizzazione alle prevenzione nelle scuole, nello sport, nel sociale. L’iniziativa della “Camminata Rosa”. E poi la partnership con la Banca della parrucca, il progetto Linfederma, ginnastica dolce, Bailiamos con la vita.

E per il futuro l’obiettivo è continuare a crescere puntando su una informazione capillare che tenga dentro anche i social ed i nuovi media, sul sostegno alla crescita della cultura della prevenzione, ridurre sempre più la distanza tra le associazioni di volontariato e la rete sanitaria locale e dei distretti, il consolidamento della rete delle Amdos e delle Amos irpine sul territorio e dei nodi della rete. Il punto d’approdo: incrementare la presenza delle associazioni nei percorsi di cura, attivare collaborazioni con le associazioni nazionali. Ricordando sempre che: “La prevenzione è vita!”

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