Manifestazioni pubbliche, dal Ministero dell’interno norme più chiare e semplici

Manifestazioni pubbliche, dal Ministero dell’Interno nuove, e più semplici, procedure. Ci ha pensato il capo di gabinetto dell’Interno Mario Morcone a trarre dall’impaccio sindaci, amministratori ed organizzatori di eventi che tra contapersone, barriere e metal detector rischiavano, in estate, di ritrovarsi con le piazze vuote.

La direttiva inviata ai prefetti lo scorso 28 luglio parte da un principio: i profili della security, che attiene all’ordine e alla sicurezza pubblica, e della safety, a tutela dell’incolumità pubblica, hanno pari rilievo nella gestione delle manifestazioni pubbliche, che va affrontata in chiave di sicurezza integrata.

Detto questo la direttiva indica le istruzioni operative messe a punto in via sperimentale dalla prefettura di Roma per la gestione degli eventi, con le tabelle e i criteri per la “classificazione” delle manifestazioni, che il documento distingue in base alla normativa in 2 tipologie: riunioni e manifestazioni in luogo pubblico, per le quali l’organizzatore ha il solo onere di preavviso alla questura, e manifestazioni di pubblico spettacolo, per le quali è necessario il rilascio di licenza da parte del sindaco.

In entrambi i casi, per garantire sicurezza e pacifico svolgimento delle manifestazioni- come di fatto, evidenzia il capo di gabinetto, si è già verificato in recenti diversi eventi con molto pubblico – sono di fondamentale importanza la cooperazione e il dialogo tra le varie componenti del sistema di sicurezza.

Un ruolo fondamentale in questo senso, emerge dalla direttiva, è svolto dai comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica e dalle commissioni comunali e provinciali di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, come sedi di confronto e pianificazione anche rispetto alla fase di individuazione delle eventuali vulnerabilità legate al singolo evento.

Un aspetto importante, questo, sul piano della prevenzione dei rischi, sottratto per natura a catalogazioni, che richiede un approccio flessibile e un’analisi di contesto che può riuscire al meglio solo in una dimensione collegiale, allargata a tutte le componenti coinvolte nella prevenzione e nell’organizzazione.

Il documento sottolinea anche l’importanza della comunicazione, specificando che “dovranno essere attivati tutti i necessari canali” per garantire a chi partecipa alla manifestazione e ai cittadini la conoscenza delle misure organizzative e di sicurezza adottate.

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