Momenti di tensione al Pronto Soccorso dell’Ospedale Moscati di Avellino.
Casi di aggressione verbale nei confronti di operatori sanitari e dirigenti medici sono all’ordine del giorno.
Domenica scorsa, due pazienti ricoverati rispettivamente per una ferita da trauma al meato uretrale e un dolore toracico, entrambi sotto l’effetto di alcool, per poco non sono venuti alle mani, all’interno della struttura. Fondamentale è risultato l’intervento del personale infermieristico, che ha evitato la rissa, subendo, allo stesso tempo, le invettive dei due uomini.
Uno di questi, ricoverato in codice giallo per dolori al petto e sottoposto agli arresti domiciliari, ha minacciato di morte gli infermieri. Solo dopo alcuni minuti, le forze di polizia sono riusciti a ristabilire l’ordine.
Il dirigente medico ha sporto denuncia alla Polizia per le aggressioni verbali e le minacce di morte ricevute.
La Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” ha espresso “solidarietà nei confronti degli operatori del Pronto Soccorso, e si farà carico di individuare possibili contromisure da adottare per arginare un fenomeno ormai sistemico e diffuso a livello nazionale e per garantire la sicurezza del personale”.
A margine di tutto questo, c’è da domandarsi se la direzione sanitaria mai abbia disposto ispezioni nei reparti maggiormente frequentati dall’utenza. Non solo al pronto soccorso ma anche al laboratorio analisi ad esempio. In quel reparto, specialmente nelle ore della mattina, si registra la presenza di persone in attesa del proprio turno, sfiancate per il lento procedere degli operatori al tavolo dell’accettazione e poi per le operazioni di prelievo.
La gente spesso perde la pazienza per il modo in cui viene trattata, ne siamo stati testimoni diretti, preferendo scegliere un laboratorio privati di analisti anzichè continuare ad assistere a scene di nervosismo ingiustificato da parte di operatori sanitari.
Con questo non si vuole giustificare l’atteggiamento di violenza verbale o scorretto da parte degli utenti ma spesso si registra lo stesso tipo di atteggiamento anche da parte del personale dell’ospedale che la gente non denuncia sapendo bene che serve a niente.
Procedere a qualche ispezione, magari in forma anonima, senza essere dapprima comunicata a sindacati e dipendenti, potrebbe servire ad evitare un malcostume che offende la dignità di chi frequenta l’ospedale in uno stato di disagio evidente, rispetto a chi gode nell’esercitare il ruolo di “io sono io e voi non siete…” (Marchese del Grillo)