E’ in corso di svolgimento l’udienza di secondo grado del processo sul calcioscommesse, presso la Corte d’Appello Federale a Roma. Presenti in aula Francesco Millesi, difeso dall’avvocato Dario Vannetiello; Armando Izzo, difeso dall’avvocato Mattia Grassani e l’avvocato Eduardo Chiacchio, legale difensore dell’Avellino.
L’ex capitano biancoverde Millesi è stato il primo a prendere la parola: “Il mio unico errore è l’avere accettato due inviti a cena. Ho sempre onorato la mia maglia, dando il massimo e senza commettere alcun illecito. Non ho mai avvicinato nessun calciatore dell’Avellino per commettere illeciti“. Subito dopo è stata la volta di Armando Izzo, che al termine del suo intervento non è riuscito a trattenere le lacrime: “Sto vivendo un incubo ed insieme a me lo sta vivendo la mia famiglia. Il calcio è tutto per me, è l’unico lavoro che so fare”. Per il difensore, Grassani ha chiesto l’assoluzione.
Per ultimo è toccato all’avvocato Chiacchio che ha puntato il dito contro la penalizzazione di tre punti subita in primo grado: “Sono una enormità. Inammissibile per una squadra che ha perso una delle due partite e l’altra l’ha vinta contro una formazione che ha giocato con nove esordienti. Con i tre punti di penalizzazione, attualmente la squadra irpina disputerebbe i playout. E’ inaccettabile“.