Omicidio Bembo, ’udienza particolarmente significativa quella che si è tenuta, stamattina presso l’aula d’Assise del Tribunale di Avellino, per il processo per l’omicidio di Roberto Bembo, il giovane di Mercogliano ucciso all’alba di Capodanno del 2023 in un parcheggio di Torrette.
Dinanzi al collegio presieduto dal Giudice Scarlato sono comparsi Niko Iannuzzi ritenuto dall’accusa l’autore materiale del delitto e Luca e Daniele Sciarrillo accusati essere complici.
Gli imputati, in aula, hanno affermato con forza che, nel corso dell’aggressione, hanno tentato soltanto di difendersi ma, ad ogni modo, Iannuzzi non ha negato di essere stato lui a colpire a morte Roberto Bembo: “Quando sono venuti la seconda volta, io, Luca e Daniele cercavamo di andare via. Roberto è arrivato e mi ha dato dei pugni. Sono caduto per terra e stavo quasi per perdere i sensi. Roberto continuava a picchiarmi. In quel momento ho messo la mano in tasca ed estratto il coltello. Mi sono rialzato e, con una mano, mi proteggevo mentre con l’altra colpivo, senza sapere neanche cosa stessi colpendo. È probabile che lo abbia colpito alla schiena. Quando siamo andati via, sapevo di averlo colpito, ma non sapevo dove”.
Al giudice Scarlato, che gli chiede come mai andasse in giro con un coltello e di che tipo fosse, Iannuzzi dichiara che non era una molletta, né una lama retrattile, ma un coltellino souvenir – con lama fissa – con la scritta “Sicilia”. Non sapendo la gravità della situazione e pensando che venissero a cercarci, siamo andati a casa per cambiarci e ci siamo diretti verso Napoli. Poi abbiamo accompagnato Daniele a casa, e ho chiesto a Luca di venire con me. Siamo andati a casa mia e poi a Napoli per paura di qualche ritorsione. Nel pomeriggio mi ha chiamato mia madre e mi ha avvertito che era in coma. Quindi sono tornato ad Avellino e, insieme all’avvocato, sono andato in caserma”.
La prossima udienza è attesa per il 25 settembre 2024.