Processo Aste ok, i Carabinieri non hanno redatto verbali falsi: archiviate le accuse

I Carabinieri di Avellino non hanno redatto alcun falso verbale. Questa conclusione è stata sostenuta non solo dalla Procura, che aveva richiesto l’archiviazione del caso, ma anche dal Giudice per le Indagini Preliminari (Gip) Marcello Rotondi, che ha condiviso le stesse conclusioni del sostituto procuratore. Durante la discussione del processo Aste ok, il difensore dei militari, il professore Giuseppe Della Monica, ha esposto con successo le sue argomentazioni, portando all’archiviazione delle accuse nei confronti dei Carabinieri dell’Arma.

Le accuse precedentemente mosse nei confronti del capitano Pietro Laghezza e dei luogotenenti Francesco Giordano e Francesco Petruzzo sono quindi cadute. I verbali di sommarie informazioni dei testi non sono stati alterati, e non sono stati commessi abusi in atti d’ufficio o violenza privata durante l’interrogatorio dei testimoni da parte dei Carabinieri.

Il pubblico ministero dell’indagine, John Woodcock, aveva già presentato richiesta di archiviazione, ritenendo le accuse a carico dei carabinieri –  emerse nel corso dell’udienza celebrata il 10 marzo scorso davanti tribunale di Avellino, in composizione collegiale presieduto dal giudice Roberto Melone – del tutto infondate.

Il procedimento penale a carico dei carabinieri era stato aperto dopo l’escussione in aula da un teste che riferì di aver dapprima firmato un verbale di sommarie informazioni; e, successivamente, di essere stato richiamato per firmarne un altro ex novo.

 

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