Aste Ok, nuova udienza stamattina presso il tribunale di Avellino del processo nato dall’inchiesta del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli, che hanno indagato su questo nuovo filone d’illeciti, che vede protagonista il Clan Partenio. Dopo la pausa estiva il processo ha avuto inizio con la verifica delle trascrizioni dei verbali precedenti, step necessario alla richiesta dei difensori di verificare l’integrità di tutte le trascrizioni.
Successivamente è stato il turno del luogotenente della Guardia di finanza, che ha svolto indagini patrimoniali all’interno dell’inchiesta.
Durante le verifiche effettuate dalle Fiamme Gialle, sono stati scoperti diversi titoli finanziari di proprietà di Armando Aprile, uno dei principali imputati nel processo “Aste Ok” e difeso di fiducia dall’avvocato Alberico Villani. Questi titoli hanno successivamente fornito una serie di informazioni sommarie, che hanno contribuito a ricostruire ulteriori dettagli legati alle aste e alle procedure oggetto dell’inchiesta condotta dalla Dda di Napoli su alcuni imputati.
In aula sono stati analizzati i libri contabili e delle transazioni economiche oggetto di indagine da parte degli organi inquirenti. In particolare il luogotenente delle fiamme gialle ha ripercorso le attività finanziarie di alcune ditte coinvolte nell’inchiesta. Il pm Henry John Woodcock ha chiesto l’acquisizione di tutta la documentazione.
Sotto la lente d’ingrandimento in particolare due transazioni (una da 275mila euro e una 130mila euro, stornati successivamente) hanno attirato l’attenzione degli inquirenti.
Transazioni a favore della società Arca di Noè e che erano state considerate “operazioni sospette”. Ma già in aula i difensori degli imputati aste hanno chiarito alcune circostanze ridimensionando le accuse per i loro assistiti.