In questi giorni sono moltissimi i cittadini che si stanno rivolgendo ai vari patronati di Avellino e provincia per capire se possono andare in pensione con il nuovo meccanismo
Uffici dei Patronati presi d’assalto, telefonate e visite dirette per sapere come funziona l’ormai famosa “quota 100”.
Gente che si rivolge all’Inps facendo lunghe attese agli sportelli per sentirsi poi dire: “Non sappiamo cosa dire, aspettiamo chiarimenti”.
La stessa risposta che forniscono i dipendenti dei vari patronati: “In settimana riceveremo una circolare dalla direzione generale e potremo essere finalmente precisi nelle risposte”, dicono al Patronato Acli.
COME FUNZIONA
La Quota 100 per le pensioni verrà avviata in via sperimentale tra il 2019 e il 2021 e spetteranno agli iscritti alle seguenti gestioni previdenziali obbligatorie gestite dall’Inps:
assicurazione generale obbligatoria (Ago) (Fondo pensione lavoratori dipendenti e gestioni separate dei lavoratori autonomi) e gestione separata;
forme esclusive dell’assicurazione generale obbligatoria (ex Inpdap, ex Ipost, ex Ferrovie);
forme sostitutive dell’assicurazione generale obbligatoria (ex Enpals, ex fondi speciali Inps).
REQUISITI
Per andare in pensione anticipata con quota 100 è necessario avere
– almeno 62 anni di età (successivamente l’età richiesta verrà adeguata in base all’aspettativa di vita
– un’anzianità contributiva pari ad almeno 38 anni.
Se si è iscritti a più gestioni previdenziali e non si riceve la pensione da una di queste, il requisito di anzianità contributiva richiesto per quota 100 può essere raggiunto anche attraverso il cumulo gratuito, sommando cioè i contributi maturati nelle varie gestioni.
DA QUANDO
Le decorrenze delle pensioni quota 100 cambia se il lavoratore ha maturato i requisiti prima o dopo il 31 dicembre 2018 e in base al settore privato o pubblico:
– entro il 31 dicembre 2018 si va dal 1° aprile per i privati e 1° luglio per i pubblici
– dopo il 31 dicembre 2018, dopo 3 mesi o 6 mesi dalla maturazione dei requisiti.
Le pensioni quota 100 non sono compatibili con redditi da lavoro dipendente o autonomo, dal primo giorno di decorrenza e fino al raggiungimento dell’età richiesta per la pensione di vecchiaia.
Sono invece compatibili con i redditi da lavoro autonomo occasionale, per un massimo di 5.000 euro lordi annui.
Dal 2019, sulla pensione anticipata non viene più applicato l’adeguamento alla speranza di vita e viene introdotta una decorrenza mobile di 3 mesi.