Sanità, l’Indice di performance boccia la Campania

Nemmeno il tempo di esultare per i riscontri positivi arrivati nel corso della verifica ministeriale sulle attività della struttura commissariale che per la sanità campana arriva un’altra tegola. L’Ips, l’Indice di Performance Sanitaria realizzato dall’Istituto Demoskopika, boccia la Campania. Le regioni del Sud contraddistinguono l’area dell’inefficienza sanitaria nel ranking di Demoskopika: Campania (395,5 punti), Sardegna (384,4), Calabria (348,7), Sicilia (332,7) e Molise (309,9).

Secondo lo studio sono circa 4 su 10 (36,7%) gli italiani che dichiarano di essere soddisfatti dei servizi sanitari legati ai vari aspetti del ricovero: assistenza medica, infermieristica e servizi igienici. I più “appagati” vivono in Valle d’Aosta (100 punti) seguiti da Trentino Alto Adige (90,8) e poi Veneto (70,9), Emilia Romagna (66,5), Umbria (64,6), Piemonte (58,5), Liguria (54,4), Friuli (45,4), Marche (43), Lazio (34,7), Toscana (33) e Sardegna (32,5).

In coda si collocano Campania, Abruzzo, Molise, Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata. I meridionali confermano la loro diffidenza a curarsi nelle loro realtà. In particolare, con un indice medio di “fuga” pari al 10,4%, il Sud si colloca in fondo per attrattività sanitaria dopo le realtà regionali del Centro con un indice di fuga pari all’8,9% e del Nord (6,8%). Ciò significa che, nei 12 mesi del 2016, la migrazione sanitaria dalle realtà del meridione può essere quantificabile in oltre 321 mila ricoveri.

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